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Adele e l'enigma del faraone

Regia di Luc Besson vedi scheda film

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La recensione su Adele e l'enigma del faraone

di supadany
8 stelle

VOTO : 6/7.
Mi mancava tanto Luc Besson, o meglio lui non se ne era mai andato del tutto, ma l’impegno col mondo di “Arthur e i minimei” lo ha tenuto a lungo lontano da contesti più ambiziosi (almeno rispetto ad un cinema pensato per i giovanissimi).

Così (ri)eccolo alle prese con una storia ricca di fascino e di avventura, nella quale inscena la sua fervida fantasia agglomerando mondi (Egitto e Francia) e gusti diversi (commedia e dark), promettendo di generare una nuova saga, questa volta, decisamente più intrigante.

Inzio ventesimo secolo Francia, Adèle Blanc-Sec (Louise Bourgoin) è una popolare (e bellissima) scrittrice avventuriera il cui (segreto) solo obiettivo è quello di riportare in vita la sorella.

Per riuscire in questa complicata missione si reca in Egitto per recuperare una mummia da risvegliare, mentre a Parigi il professore Esperendieu (Jacky Nercessian), che al suo ritorno dovrebbe ridar vita alla mummia stessa, si mette nei guai dando vita ad un pterodattilo che mette in subbuglio la città intera scatenando la caccia dell’ispettore Caponi (Gilles Lellouche) e dei suoi maldestri uomini.

Bel film d’avventura come non se ne vedono mica tanti (tanto più quando la protagonista è così avvenente e logorroica) in circolazione, scandito da tempi filmici decisamente interessanti (briosi), con contenuti diversi che si alternano mantenendo sempre un livello espositivo medio alto.

Così lo spirito è spesso brillante, soprattutto le battute si sprecano, alcune anche molto ventunesimo secolo, vedi l’epiteto colorito che usa Adèle per far fare al Faraone quanto le serve, ma anche alcuni siparietti, vedi i travestimenti di Adèle per liberare Esperendieu dalla prigione, sono succulenti.

Poi però non manca nemmeno la sensazione di pericolo, (per quanto sempre un po’ cartoonesco) che è sempre dietro l’angolo, mentre gli effetti speciali sono gagliardi (vedi sia l’agile creatura giurassica, sia le mummie in movimento per le strade di Parigi).

Meno convincente la (leggera quanto appena accennata) sottostoria romantica, mentre ci si poteva aspettare un maggiore phatos nelle poche scene dove sarebbe stato richiesto, ma soprattutto il “tallone d’Achille” è un non finale (per quanto rivedere il Titanic fa sempre un effetto positivo) che rimanda tutto ad un nuovo capitolo relegando il film a “mero” episodio introduttivo.

Ed è un vero peccato, perché per il resto siamo di fronte ad un film semplice nei contenuti, ma ben sviluppato (salvo piccole eccezioni) e in grado di intrattenere lo spettatore per circa 105 minuti (occhio ai titoli di coda) senza cali di attenzione.

Vivace.

Su Luc Besson

VOTO : 6/7.
Regia frizzante, divertente e divertita (si vede da come è venuto fuori il film), che mescola generi e passioni denotando una mano assai capace (solo un pò frenata da un "non finale" tipico di una saga indivenire).

Su Louise Bourgoin

VOTO : 6/7.
Bella (da far male) e logorroica, personaggio brillante e spregiudicato in cui Louise fa valere le sue armi.

Su Mathieu Amalric

VOTO : 6,5.
Cattivone molto promettente (oltre che praticamente irriconoscibile), peccato che si dissolva nel nulla (ma promette di ritornare in un possibile capitolo secondo).

Su Gilles Lellouche

VOTO : 6,5.
Caratterizzazione sopra le righe, ma efficace.
Infatti strappa più di una risata.

Su Philippe Nahon

VOTO : 6.
Sufficientemente simpatico nei pochi minuti in cui compare.

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