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Kick-Ass

Regia di Matthew Vaughn vedi scheda film

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La recensione su Kick-Ass

di Stuntman Miglio
8 stelle

L'idea vincente di "Kick-Ass" sta tutta nella contaminazione dei generi. Di film sui supereroi, soprattutto negli ultimi anni, se ne sono visti di tutti i colori. In una sequela di film più o meno riusciti ma tutti dannatamente simili fra loro, ecco lì che emerge il film di Matthew Vaughn con un prodotto fresco e a suo modo innovativo. La trovata è quella di abbinare le gesta di un teen-ager sostanzialmente sfigato, che s'improvvisa giustiziere mascherato più per demenza che per coraggio (un po' come il "Defendor" di Woody Harrelson), a quelle di una coppia (padre - figlia dodicenne) di guerrieri veri e motivati sullo stile "Watchmen". In questo modo il regista britannico dell'ottimo "The pusher" riesce a mantenere due registri in parallelo offrendo al suo spettatore una prima vicenda con i contorni di una parodia ed una seconda più cupa e d'azione che non lesina in violenza. Il pezzo forte però arriva quando le strade degli eroi finiscono inevitabilmente con l'incrociarsi. Spavaldo ed un tantino incosciente come i suoi protagonisti ma ben ritmato e dotato della giusta cattiveria di fondo, "Kick-Ass" mette a ferro e fuoco tutta New York giocandosi astuatamente la carta di protagonisti giovanissimi che non tardano a destare l'interesse dello spettatore nel loro contesto d'appartenenza. Non mancano poi i sottotesti sul potere dei media e sulla corruzione che affligge il sistema mentre il villain, per quanto stereotipato (Mark Strong, comodissimo nei panni del gangster mafioso di turno), è abbastanza bastardo da reggere il confronto con le sue nemesi mascherate. Tutto al posto giusto in un action sui generis politicamente scorretto e ulteriormente impreziosito da buone coreografie di combattimento e da un cast quantomai azzeccato che vede fra gli altri la consacrazione di Aaron Johnson (meglio qui che in "Nowhere boy"), una finalmente centrata partecipazione di Nicolas Cage e l'irresistibile prova sanguinaria di Chloe Moretz. Piccole dive crescono.

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