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Love

Regia di William Eubank vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Love

di maurizio73
5 stelle

Più che l'esordio alla regia del giovane Eubank , questo sci-fi low budget di angosce esistenziali e riflessioni escatologiche è il videoclip allungato che pubblicizza l'omonimo doppio concept album della alternative rock band Angels & Airwaves, ripescando nell'immaginario di una fantascienza filosofica sempre incerta tra Kubrick e Tarkosvsky.

Rimasto solo ed isolato sull'ISS a seguito di una interruzione delle comunicazioni dalla Terra, l'astronauta americano Lee Miller passa i successivi sei anni alla strenua ricerca di un appiglio psicologico per sopravvivere. La scoperta del diario di un reduce della Guerra Civile Americana e le polaroid di una sua vecchia fiamma lo aiuteranno a trovare uno scopo. La misteriosa comparsa di un visitatore spaziale però gli rivelerà una verità sconvolgente e inattesa.

 

Locandina originale

Love (2010): Locandina originale

 

Memoria, solitudine e...gnocca in polaroid

 

Più che l'esordio alla regia del giovane William Eubank (classe 1982), questo sci-fi low budget di angosce esistenziali e riflessioni escatologiche è il videoclip allungato che pubblicizza l'omonimo doppio concept album della alternative rock band Angels & Airwaves (e da questi interamente finanziato), ripescando nell'immaginario di una fantascienza filosofica con tanto di novello Keir Dullea su tapis-roulant e di materializzazioni oniriche in orbita bassa alla Solaris ed intercalando lo sperdimento da ultimo uomo (o quasi) sulla Terra con il contrappunto tematico di un curioso carosello di testimonianze video che compongono l'archivio morale e sentimentale di una umanità interamente consegnata alla sorte di una improbabile memoria della posterità piuttosto che alla certezza di un inesorabile oblio cosmico. Se l'andamento diacronico sembra confermare e rafforzare una corrispondenza d'amorosi sensi che il caso o la genetica ha in serbo per i due protagonisti, ribadendo il valore dell'intrapesa esistenziale di un percorso che trova nella meravigliosa avventura del viaggio e nella piena consapevolezza delle contraddizioni di un animale sociale votato alla distruzione dei propri simili il suo scopo più vero e profondo, sono le ristrettezze scenografiche a conferire spessore all'espediente narrativo, proiettando le angosce claustrofobiche di un naufrago dello spazio sulla dimensione atemporale di una condizione universale in cui la ricerca della felicità è il privilegio di chi sa rinunciare alle smanie di controllo sulla realtà (l'astronauta alle prese con le sue routine, il soldato miracolato da una consegna gerarchica) per abbandonarsi al carpe diem di istantanee di vita destinate, come tutto il resto della genìa umana, alla grigia cenere dei giorni futuri od alle impassibili memorie di circuiti elettronici. Frammentario e pretenzioso, contraddistinto da una ambiguità di fondo che lancia il sasso ritraendo presto la mano (una nuova apocalisse nucleare, l'enigmatico orlo in rilievo di un cratere pleistocenico, un monolite zompato chissa da dove), il film di Eubank si preoccupa più del messaggio che della sua coerenza narrativa, confondendo spesso le carte in tavole, tra coincidenze improbabili (che ci fa un diario di metà '800 dietro il pannello di una capsula spaziale?), stati di alterazione onirica (con tanto di fantasticherie sentimentali sulla cosmonauta dei nostri sogni) ed il classico marchio di fabbica dell'autore che si abbandona al coupe de theatre di un finale enigmatico sospeso tra videoteche spaziali orbitanti ed esperimenti di Brains in a vat vattelappesca. Forse un po' meglio nel successivo The Signal, benchè anche qui la logica narrativa sia solo un optional. Bella la Soul survivor dei finanziatori del progetto che scorre sui titoli di coda. Benche i primi teaser siano usciti nel 2007 e nel 2009, è stato presentato solo al Santa Barbara International Film Festival del 2011.


“Without Love humanity could not exist for a day.” (E.Fromm)

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