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Adam Resurrected

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su Adam Resurrected

di FilmTv Rivista
8 stelle

È dal 2002, anno di Auto Focus, che un film di Paul Schrader non è distribuito in sala in Italia. Tratto dal romanzo di Yoram Kaniuk, Adam Resurrected è un capolavoro inesorabilmente schraderiano. Jeff Goldblum – immenso! – interpreta Adam Stein, un attore e illusionista ebreo ricoverato in un clinica psichiatrica, specializzata nel trattamento dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. Adam, salvato dal velenoso sadismo del comandante Klein (Willem Dafoe), che lo ha costretto a diventare il suo cane, vive tormentato dai sensi di colpa per la morte della moglie e della figlia. Attraverso un nuovo paziente della clinica, rinchiuso in una cella segreta, Stein inizia un lacerante corpo a corpo con i propri incubi. Considerato per troppo tempo “solo” lo sceneggiatore di Martin Scorsese, Paul Schrader è in realtà il talento più misterioso e sperimentale emerso nel cinema Usa degli anni 70. La purezza dell’architettura di matrice Bauhaus della clinica e l’astrazione cromatica dominata dal bianco offrono il contrappunto formale alla furia psicotica degli internati. Adam Resurrected è un labirinto mentale nel quale echeggiano Fuller, Lang, Von Sternberg, Wiene, Preminger, Bertolucci. Costruito come un percorso di salvazione, il film reinventa l’immaginario biblico del regista di formazione calvinista. Davide (ossia Israele), il bambino che pensava di essere un cane, impara a camminare nel deserto grazie all’uomo che è stato (costretto a essere) un cane. Questa trasformazione incrociata, che Schrader gestisce come un crescendo horror riscrivendo sia la scena del roveto ardente di L’ultima tentazione di Cristo sia il finale di Dominion, è il cuore pulsante di un film audace e visionario. Così, mentre Scorsese assume il ruolo di cineasta di confezione, Schrader si conferma libero pensatore di cinema, creatore di forme originali, non conciliate. Adam Resurrected è la sconcertante dimostrazione della potenza dello sguardo irrequieto di Paul Schrader. Un autentico maestro del cinema americano.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 48 del 2010

Autore: Giona A. Nazzaro

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