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Pontypool

Regia di Bruce McDonald vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Pontypool

di ohdaesoo
8 stelle

spoiler pesanti dopo la linea divisoria

 

A volte sarebbe tanto facile valutare un film...
Basterebbero poche e semplici regoline da ricordarsi prima di cominciare a scrivere.
La più importante, credo, sarebbe chiedersi se il film è riuscito a darti o lasciarti qualcosa, se ti ha fatto riflettere, se ti ha interessato.
A prescindere da quanto ti sia piaciuto.
Molti invece iniziano a recensire dimenticandosi di come hanno vissuto il film e di tutte le cose di cui sopra. Trattano i film solo per quello che sono e non per quello che hanno dato loro.
Io sono stato fino alle 3 e mezzo del mattino a ripensare a Pontypool.
Non solo, la mattina l'ho rivisto quasi tutto perchè c'erano molte parti che volevo capir meglio, alcune riuscendoci, altre no.

Ma, insomma, quello che conta è che fino alle 3 e mezzo sono stato sveglio a ripensare al film e questo vale come una grande fotografia, come una grande regia, come una grande storia.
Di film originali che ti fanno pensare ce ne sono sempre meno e se qualcuno ci riesce poi andrebbe valutato alla luce di questo.

Siamo in una stazione radiofonica.
Nevica che solo Dio lo sa.
Grant Mazzy è un vecchio speaker licenziato altrove e appena assunto in questa piccola radio.
Comincia la sua trasmissione.
Piano piano arrivano notizie di gente impazzita, terribili notizie.
Cosa sta succedendo?
E, soprattutto, perchè?

O.k, il trafiletto iniziale ve l'ha già anticipato, siamo dalle parti del virus movie. E la gente che impazzisce là fuori potrebbe essere assimilata agli zombie se proprio volete generalizzare. Ma per il resto siamo in una cornice totalmente nuova, quasi inaspettata.
Intanto comincio nel dire che io amo i film ambientati in un unico luogo, specie quei luoghi dai quali non capisci cosa sta succedendo fuori.
Ripenso a Dead Set, a La notte eterna del Coniglio, a The Divide.
(anche se, per motivi diversi, il film che più potrebbe richiamare Pontypool è il piccolo The Signal, quello del 2007) 
Luoghi chiusi e l'apocalisse là fuori.
Ma a differenza dei film citati, in Pontypool il legame tra quel luogo chiuso, la radio, e quello che succede fuori è molto più forte di quello che pensiamo, anzi, forse sono uno causa dell'altro.
Dico forse perchè di punti oscuri ce ne sono tanti, tutti molto interpretabili.
Pontypool è una specie di Guerra dei mondi wellesiana al contrario. In quella originale fu Welles ad inventarsi alla radio il famoso sbarco alieno creando il panico in tutti gli Stati Uniti. Qua è il contrario, sono le notizie di fuori ad arrivare alla radio e i 3 che stanno dentro (lo speaker, una giovane aiutante e la direttrice della radio) gli unici a non sapere niente.
E noi spettatori con loro.
Ed è proprio qui una delle forze del film, questo cercare di scoprire piano piano insieme ai protagonisti quello che sta succedendo.

Prima di arrivare al fulcro del film, a quel quid che lo rende così diverso da tutto quello -almeno da me- visto finora, è giusto ricordare che la pellicola di difetti ne ha, nemmeno pochi. Intanto è un pochino troppo confuso, ma forse questo deriva dall'averlo visto doppiato, errore che voi non dovete fare. Poi presenta situazioni ai limiti del trash, come il cast di Lawrence d'Arabia (che buffo, è morto Sharif proprio questi giorni) e soprattutto l'insopportabile personaggio del dottore, una macchietta che compare nel film in modo quasi ridicolo e che si comporta più come un comico che altro.
E ci sono tante e tante domande rimaste irrisolte, oltre a situazioni che mostrano qualche minimo cenno di incoerenza.
Perchè la massa era davanti allo studio del dottore?
Cosa è stata quell'esplosione?
Cosa rappresenta la voce in francese?
Cosa si nasconde nelle frasi del giornalista della BBC, quel tale Healing che, non a caso, significa "guarigione"? 
Una seconda visione non mi ha aiutato in questo.
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Ma poco cambia, la magia di Pontypool sta nell'agente patogeno utilizzato, nel virus.
Il linguaggio.

Le parole.
La gente impazzisce semplicemente con le parole, rimane infettata da loro. 

A tal proposito credo che l'evento scatenante sia il messaggio di Mazzy che noi sentiamo all'inizio, quello sui giochi di parole con Pontypool, il ponte e il gatto.
E' come se, mia personale impressione, quel messaggio così contorto, "artistico", non convenzionale abbia mandato in pappa il cervello delle persone. Persone abituate a frasi sempre identiche, notizie tutte uguali, parole sempre le stesse. Mazzy rappresenta un nuovo modo di parlare e di usar vocaboli, dice cose o che non si dovrebbero dire o comunque non in quella maniera.
E' come un post intelligente su facebook in mezzo al deprimente magma delle condivisioni.
E' l'anti-meme.
Un pò come se l'intelligenza rendesse automi, zombie, delle persone non abituate ad usarla. 

Un altro possibile fattore scatenante potrebbero essere stati gli annunci, i volantini, sulla scomparsa di Tesoro, il gatto. In ogni caso, a prescindere dal tentativo di capir tutto o no, la meraviglia del film sta in questa incredibile analisi che si fa del linguaggio, in modo così originale poi che questo potrebbe essere uno di quei piccoli film da tesina universitaria triennale.
Le parole infettano le persone (c'è poi quella faccenda sulle parole d'affetto, con chiaro riferimento al gatto Tesoro, da dover capir meglio) e quest'ultime, quasi per un processo di difesa immunitaria, cominciano a ripetere all'infinito la parola che li ha infettati.
Così tante volte da svuotarla di significato.
Questo non riesce comunque a salvarle, anzi, è lo stadio appena precedente all'ultimo, quello che li fa diventare animali assassini.
E allora ecco che l'unica cura potrebbe essere nell'inventare un nuovo significato alle parole, spogliandole di quello precedente (avete dettoDogtooth?).
Si torna agli albori dell'Uomo, alla creazione del Linguaggio, al dare i nomi alle cose.
Un cortocircuito difficilissimo ma tremendamente affascinante.
Forse questo estremo tentativo potrà rappresentare una salvezza e domani sarà solo un nuovo giorno, ci saremo dimenticati di tutto.
Una salvezza che è nell'uscire dalla prigione delle convenzioni.
O forse no.
Vi aspettano 3 finali, uno quello canonico, uno durante i titoli e uno dopo gli stessi, tutti molto enigmatici.
Finirete con la sensazione di aver visto qualcosa affatto perfetto, a tratti anche deboluccio ma potente, molto potente.
E questa, alla fine, è la cosa più importante.

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