Espandi menu
cerca
I marciapiedi di New York

Regia di Mervyn LeRoy vedi scheda film

Recensioni

L'autore

aurtom

aurtom

Iscritto dall'11 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 1
  • Post -
  • Recensioni 59
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su I marciapiedi di New York

di aurtom
8 stelle

Titolo italiano incomprensibile per un film che si svolge quasi completamente in interni, e il cui soggetto non ha assolutamente nulla a che vedere coi marciapiedi o con le strade in genere. La trama è piuttosto farraginosa e l'interesse va tutto allo splendido cast che vi agisce, a cominciare dalle due donne: Barbara Stanwyck, che una volta tanto non è la "cattiva" della situazione, e Ava Gardner,che invece stavolta è cattivissima e senza scrupoli. Nella scena in cui le due si incontrano per regolare reciprocamente i conti riguardo i rapporti con lo stesso uomo, assistiamo a uno dei più corruschi scontri di uteri del cinema americano, in cui le parole tagliano come rasoi e le cose più terribili vengono dette senza scomporsi di un pelo: il personaggio di Ava Gardner ne esce un po' acciaccato - per forza,lei è "l'altra" ( il codice Hays insegna), ma l'attrice ha trovato la chiave giusta per le sue successive grandi interpretazioni. Barbara Stanwyck, naturalmente, sfoggia al meglio il suo stile recitativo sobrio ed efficace, che rifugge da atteggiamenti esteriori e da manierismi o affettazioni : peccato che Helen Rose, dopo averla vestita splendidamente per tutto il corso del film, nell'ultima drammatica scena le metta addosso uno dei vestiti più ridicoli che si siano visti sullo schermo, quasi alla pari con quello di Joan Crawford in "Peccatrici folli".
Nel reparto maschile,James Mason ricopre efficacemente il suo abituale ruolo di tenebroso ingannatore .Purtroppo il doppiaggio italiano ne fa polpette, pur con una voce invero molto simile a quella dell'attore: possibile che i responsabili non si accorgano quando le voci risultano innaturalmente secche e le "s" stridono come lame sul marmo? Bravissima in un personaggio secondario è Gale Sondergaard, che interpreta la madre della Stanwyck in una chiave assolutamente ambigua, creando una figura di donna che prova verso il genero attrazione e disprezzo al tempo stesso, vera creatura enigmatica ( non dimentichiamoci che lei era già stata la terribile assassina di Bette Davis in "Ombre malesi"!). Un Van Heflin un po' opaco completa il quartetto, al di fuori del quale troviamo una giovanissima e quasi irriconoscibile Cyd Charisse ( che non balla ) e, fulmineamente, Nancy Davis, la futura First Lady Nancy Reagan, a quei tempi più impegnata a intrattenere intimamente i "mogul" della MGM sui loro sofà, che a interpretare personaggi di spessore sullo schermo.Nella scena dell'aeroporto, una comparsa-reporter ha un aspetto vagamente familiare: é Roger Moore,reduce probabilmente dalla Prima Comunione!

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati