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Prossima fermata - L'inferno

Regia di Ryuhei Kitamura vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Prossima fermata - L'inferno

di DeathCross
8 stelle

Intorno agli anni 2008-2010 (forse anche prima), Clive Barker ha prodotto un po' di film tratti da diversi suoi Racconti delle Raccolte "Books of Blood". Questo "The Midnight Meat Train" diretto dal giapponese Kitamura penso sia il più famoso tra queste pellicole.
Ora, rispetto al Racconto originale il film perde diversi punti: si smorza assai la carica socio-politica rappresentata dalla rivelazione finale (nella versione letteraria infatti è piuttosto forte il discorso sulla società fondata sulla Violenza, col Potere che divora le masse), si inserisce una sottotrama romantica che sostanzialmente non serviva a niente ed esteticamente si mette in scena una violenza meno visionaria e più "simil Saw" rispetto ai vari "Hellraiser", "Nightbreed" o "Candyman", e certi dettagli in cgi smorzano la carica estrema di queste scene.
Però, per il resto, questo film si assesta su livelli molto buoni: certo, partendo comunque da Barker (e con il suo coinvolgimento diretto nella produzione, anzi credo sia stato lui stesso a far partire questo e altri progetti) bene o male il livello intellettuale era già potenzialmente più alto rispetto a varie mediocrate mainstream. Ma poi il film riesce a funzionare anche grazie ad una Fotografia secondo me eccelsa: straordinaria la cura dei Colori e delle Luci, con alternanza tra illuminazioni bluastre fredde, più evidenti nelle scene alla stazione, e giallognole calde, osservabili in momenti più "intimi" come quando il Protagonista esplora il proprio corpo in bagno dopo un incontro assai ravvicinato con la morte, ma encomiabili anche diverse riprese in controluce (soprattutto nel Finale), virtuosistici ma non fini a sé stessi movimenti di macchina fluidi (es. l'esplorazione dall'alto dell'appartamento del Macellaio) e così via. Intriganti gli spunti di riflessione sulla Fotografia come Arte "cannibalistica", che raggiunge vette espressive tanto più drammatiche e avvincenti quanto cruenta e raccapricciante è la realtà "catturata". Ho apprezzato molto la scelta di non esplicitare i pensieri che, nel racconto, tormentano Protagonista e Antagonista:anche se in questo caso, essendo il materiale narrato sostanzialmente un Noir dai risvolti orrorifici, delle voci narranti fuori campo non avrebbero stonato, personalmente ho trovato preferibile la decisione di lasciar parlare le Immagini. Molto buona anche la colonna sonora, così come molto in parte è il cast, non eccelso ma funzionale, e anche Cooper (prima di spopolare con "The Hangover) se la cava: il migliore però resta Vinnie Jones, efficace nella sua impassibilità (che lo rende quasi un Forrest Gump, per citare una vittima random del suo mestiere, ma versione cruenta).
Nel complesso, quindi, "The Midnight Meat Train" è una trasposizione decisamente molto buona, forse addirittura ottima, dello Stile letterario di Clive Barker: sicuramente è meno incisivo rispetto ai Classici/Capolavori da lui ispirati (e spesso anche diretti) in passato ma resta in ogni caso un Horror molto intelligente, specialmente se paragonato al panorama horror più commerciale (pare che il film sia costato intorno ai 15 milioni di $, non proprio iper-indipendente, soprattutto per la sua natura di Genere, anche se molto meno costoso di un qualsiasi super-blockbuster contemporaneo).

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