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Prossima fermata - L'inferno

Regia di Ryuhei Kitamura vedi scheda film

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La recensione su Prossima fermata - L'inferno

di arkin
8 stelle

Tratto dal racconto-capolavoro di Clive Barker "Macelleria mobile di mezzanotte", il film di Kitamura cerca, con discreto successo, di tradurre in immagini la visionaria prosa del genio inglese autore di "Cabal", capace come pochi scrittori prima e dopo di lui, di trasportare lo spettatore in una dimensione "altra", fatta di corpi che mutano sotto l'effetto dell'incontro con esseri di altri luoghi(spesso demoniaci), sempre in bilico tra bene e male, spesso pervasa da un'ambiguità di contenuti che sfocia in autentici ribaltamenti della visione(come in Cabal, dove i mostri sono gli "eroi" che si scontrano contro la ben più mostruosa "essenza ipocrita" umana). L'impresa di Kitamura, se teniamo conto che neppure Clive Barker stesso, regista di alcuni films tratti da suoi libri(come Hellraiser) è riuscito pienamente a tradurre la visionarietà rossa ed infernale della sua scrittura in una storia che ne rispecchiasse atmosfere ed evocatività, risulta in partenza complessa: l'effetto splatter/gore degli omicidi commessi dal terribile Mohogany(l'impressionante Jones) risulta efficace e delirante, ma solo a tratti: se il momento in cui Leon viene scoperto e "segnato" sembra uscito direttamente dalle pagine di Barker, così come il selvaggio confronto finale sul treno, tra i cadaveri appesi è un allucinante scontro di volontà dal ritmo serrato, alcuni degli omicidi iniziali sono troppo sopra le righe per inorridire, e ne risulta un quadro a tratti "comico"(ovviamente comicamente gore), con occhi che schizzano fuori dal cranio con una sola martellata, e classici tentativi di fuga e supplica da parte di vittime femminili urlanti ed insanguinate. Tuttavia, l'atmosfera che pervade la pellicola è adeguatamente disturbante, la sua ambiguità sincera, il suo animo rosso da delirio riecheggia molti passaggi dell'originale di carta; e l'epilogo-per quanto prevedibile- risulta tanto selvaggio e ferino, quanto claustrofobico e disperato.
Regia solida(a parte qualche momento esagerato), sceneggiatura senza falle, attori ben al di sopra della media dei consueti prodotti horror, soprattutto Vinnie Jones, che mette i brividi solo con lo sguardo, e Bradley Cooper- ad un passo dalla celebrità- già capace di bucare lo schermo quanto a carisma e bravura.
Si astengano gli "spiriti angelici".

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