Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Ritenuto ingiustamente un film minore del regista e dell'attore, rimane invece l'ultima grandissima prova di Sordi, che diretto da un regista dalla mano sicura come Monicelli e non da se stesso in film dimenticabili, regalano un affresco perfetto della Roma sotto lo Stato Pontificio, corrotta, bigotta e con i suoi notabili attaccati fortemente ai loro privilegi. Si, perchè il Marchese Onofrio del Grillo, nonostante guardi con ammirazione agli ideali della Francia Napoleonica post-rivoluzionaria, rimane attaccato al suo blasone che lo fa passare quasi indenne da tutte le sue burle e malefatte (su tutte l'inutile umiliazione di Aronne Piperno), ed anche quando deciderà di trasferirsi a Parigi, dovrà tornarsene a Roma a causa della caduta di Napoleone ed il ritorno del Papa, e come niente fosse tornerà al suo ruolo di Guardia Nobile del Papa e lo continuerà a portare sul suo trono...Inoltre, la trama parallela del sosia carbonaio e ubriacone Gasparino danno a Sordi la possibilità di un expolit comico irresistibile, triviale e volgare all'eccesso ma per questo memorabile! Monicelli di suo ci mette una mano magari meno incisiva di altre volte, ma la sua solita cattiveria ci fa riflettere che alla fine, dall'1809 ad oggi, l'Italia, ed in particolare il rapporto con la Chiesa, non si sia poi evoluto così tanto...
Meno virtuosistica dei suoi capolavori riconosciuti, ma comunque buona.
Al suo meglio, istrionico ed elegante, scurrile ma sublime nel suo romanesco stupendo!
Ottimo, un Pio VII perfetto! Ma lui è sempre stato un grande...
Parte piccola ma memorabile nel ruolo del prete - brigante Bastiano, che regala un monologo irresistibile prima di essere ghigliottinato, con la celebre frase finale "Perdono il Papa, che si crede padrone del Cielo, Perdono Napoleone, che si crede padrone del mondo ma soprattutto perdono voi, che non siete padroni d'un cazzo!!!"
Buona, magari non virtuosistica come in altri suoi capolavori riconosciuti, ma da ricordare.
L'ebreo Aronne Piperno, inutilmente umiliato dal Marchese per i suoi strani scopi di dimostrazione dell'ingiustizia dello stato pontificio, pone anche l'accento sul vergognoso trattamento subito dagli ebrei del ghetto romano in quegli anni...Da par suo Billi ci mette la sua faccia indimenticabile...
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