Regia di Martin Campbell vedi scheda film
Un Mel Gibson troppo vecchio e stanco per questo genere di film. Non ha neppure un taglio di capelli adeguato, magari con la classica pelata da duro stile Bruce Willis poteva rattoppare un po il personaggio.
Ma niente da fare, con i suoi capelli grigi e diradati, ed un fisico provato dal tempo intraprende una parte che ormai non gli si addice più, affiaccando il personaggio del padre vendicatore. Non è neppure l'età che lo frega, è proprio lui che ha perso i colpi. Forse sarebbe meglio un cambio genere, quindi niente film d'azione, oppure la pensione.
Il film orchestrato in malomodo è interessante solo per i primi 5 minuti, sino a allo sparo dall'autovettura, in pratica all'uccisione della figlia del detective Craven, poi la versione del padre affranto di Gibson convince poco e come se non bastasse la trama è prevedibile e usurata.
La solita agenzia strana, la “Northmoor” quella che potete trovare in tutti i film di questo tipo. Le inventano la notte in una crisi di'insonnia. Una società che non aveva altro da fare che progettare armi nucleari che poi vanno a finire sempre nelle mani sbagliate. La figlia innocente uccisa, il vendicatore che poi fa giustizia.
Forse era meglio che il comando di polizia della città di Boston prepensionava il detective Craven dandogli come ricordo di un onorata carriera una bella canna da pesca.
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