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Fratelli in erba

Regia di Tim Blake Nelson vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Fratelli in erba

di Paul Hackett
6 stelle

Billy, compassato professore di storia della filosofia, ha un gemello in Oklahoma, Brady, che per vivere coltiva marijuana e ha una vita decisamente incasinata. Perseguitato da un signorotto della droga locale, Brady decide di sfruttare la somiglianza con Billy per crearsi un alibi e regolare i conti con gli avversari, ma ogni piano che sembra perfetto ha sempre le sue falle e, inevitabilmente, quello che doveva essere un lavoretto "pulito" si trasformerà in un terribile bagno di sangue. Niente di particolarmente nuovo sotto il sole: "Fratelli in erba" è una commedia nera con risvolti pulp e improvvise e drammaticissime esplosioni di violenza che ricordano film come "Fargo" dei fratelli Coen, "Soldi sporchi" di Sam Raimi o "The big white" di Mark Mylod. L'attore/regista Tim Blake Nelson ha titoli eccellenti nel suo curriculum recitativo (tra gli altri "La sottile linea rossa", "Fratello dove sei", "Donnie Brasco", "Syriana", il già citato "The big white") ma da regista ha offerto prove decisamente meno significative. "Fratelli in erba" può contare sull'enorme (e forse un po' svogliato) talento di Edward Norton (che aveva già lavorato con Tim Blake Nelson ne "L'incredibile Hulk") e l'intenso carisma di Susan Sarandon ma la sceneggiatura (dello stesso regista) eccede decisamente nel mettere carne al fuoco che poi non riesce a cuocere, con personaggi che restano appena abbozzati e sottotrame lasciate appese e non sviluppate a dovere: alla fine la pellicola lascia la netta impressione di una buona occasione perduta. Furbo ma del tutto fuorviante il titolo italiano: quello originale, "Leaves of grass", è un gioco di parole tra il nome della celeberrima raccolta di poesie di Walt Whitman, citata nel film, e il riferimento alla marijuana coltivata da Brady. Una sufficienza abbastanza risicata: tre stelle.

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