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Il concerto

Regia di Radu Mihaileanu vedi scheda film

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La recensione su Il concerto

di bradipo68
8 stelle

Se sembrava grottesco quell'unica battuta pronunciata da Ivan Drago durante Rocky IV,quel "Ti spiezzo in due" entrato nella leggenda dalla parte sbagliata,pensate a un film popolato quasi tutto da russi che parlano in questo modo.Ecco il doppiaggio di questo film usato come corpo contundente improprio cerca di distruggere quanto di buono Mihailneau riesce a costruire con la sua capacità di affabulazione cinematografica.Un film dalle varie anime che parte come una commedia degli equivoci(ma qui non c'è lo scambio di una sola persona ma di un'intera orchestra),prosegue quasi come un pittoresco excursus in una Russia popolata di cafoni arricchiti sempre più ricchi e di gente che si fa camminare il cervello per arrivare a fine mese(come la moglie del protagonista Filipov ex direttore d'orchestra ridotto per ragioni politiche a uomo delle pulizie del Bolshoi,che noleggia figuranti per manifestazioni di piazza). Quasi sempre in bilico tra commedia e farsa il film scorre leggero e divertente fino alla svolta nei minuti finali:si vira al melodramma, nell'ultima parte assistiamo a un poderoso concerto per violino,lacrima e orchestra.Il concerto racconta attraverso una lente deformante una Russia ferma all'epoca di Breznev ma allo stesso tempo prigioniera della globalizzazione,della potenza economica di mafiosi arricchiti e dello spirito di inziativa di coloratissimi zingari.Quasi un mondo a parte,un pianeta di un altra galassia,uno spunto perfetto per descrivere la voglia d'Occidente che ha tutta la scalcagnata truppa raccolta da Andrei Filipov(il momento del reclutamento è uno dei più buffi,mi ha ricordato e non poco l'analogo momento visto in The Commitments ,bellissimo film di Alan Parker) animato da ben altre(e alte) intenzioni che poi vengono svelate durante il film.E'perlomeno curioso il ribaltamento della prospettiva di questi russi che vedono l'occidente sia come il Paese di Bengodi sia come una congrega di sottosviluppati adatti ai propri piccoli commerci(i telefonini cinesi,il caviale)giusto per rinvigorire l'equazione Ebreo=Commerciante.Accanto a momenti di spiazzante buffoneria il regista rumeno ci regala personaggi pittoreschi alcuni pateticamente prigionieri del passato monocolore virato al rosso(da collassare il momento in cui il vecchio funzionario KGB complice parla con un funzionario del Partito Comunista francese,partito ridotto a macchietta, ricordando con nostalgia elezioni in cui avevano ottenuto il 100 % dei voti dicendo che nessuno avrebbe saputo fare di meglio),altri votati solo al bisogno di fuga,altri ancora mossi solo da sincera amicizia in una mitragliata di buoni sentimenti.In questo il film del regista rumeno assomiglia a quelle commedie etniche di cui abbiamo avuto ottimi esempi nel passato(vedi Machan) o a film che magnificano l'iniziativa privata(Full Monty) , ci regala la visione di un mondo globalizzato però nel senso sbagliato perchè stracolmo di cialtroni che guardano tutti,nessuno escluso,il proprio tornaconto personale.Ci si diverte a contrapporre un Occidente letargico vittima della sua opulenza e un Est vero e proprio monumento alla vitalità e alla capacità di inziativa.Si ride,si va avanti con leggerezza invidiabile,ci si affeziona ad alcuni di questi personaggi che comunque mostrano di avere un cuore grosso così.Così come si ingrossa il cuore dello spettatore sapientemente portato ad empatizzare quello che vede.Poi gli ultimi venti minuti;il concerto vero e proprio,la svolta melodrammatica.Ecco qui viene fuori tutta la capacità di Mihailneau di affabulare con semplici movimenti di macchina che raccordano le varie anime del concerto,il primo violino,il direttore d'orchestra,l'orchestra stessa.Le note alleggiano nel teatro silenzioso, magicamente fluttuano nell'aria a fondere le varie anime e incorniciano i flashback utilizzati per spiegare perchè Andrei Filipov ha rischiato così tanto pur di fare questo concerto parigino.Un momento di cinema magico,senza tempo in cui le lacrime della sublime Laurent sono quasi uno strumento aggiunto per armonizzare il tutto.La trasformazione è completata,l'occidentalizzazione è una conseguenza naturale,il mondo sarà finalmente di tutti i colori e non di uno solo. Però per favore fate parlare questi russi con un accento un po'più normale....
(http://mondobradipo.blogspot.com)

Su Radu Mihaileanu

di grande livello

Su Aleksei Guskov

ottimo

Su Mélanie Laurent

di bellezza stordente e anche molto brava

Su Dmitri Nazarov

non male

Su Valeri Barinov

ok

Su François Berléand

sgradevole

Su Miou-Miou

personaggio intenso e sotto le righe

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