Regia di Giorgio Diritti vedi scheda film
E speriamo veramente che l'uomo che verrà sia migliore di quello che è già venuto. Il film di Diritti comincia come un racconto olmiano, di ordinaria, quotidiana, fatica di un podere come ce n'erano tanti. Ma c'è la guerra: la terra, che da secoli appartiene al "padrone" e che i contadini lavorano, è diventata il campo di battaglia tra Tedeschi e Partigiani. Non c'è esclusione di colpi, né si sa quale sia la prima azione che ha generato una serie insensata di rappresaglie. Ci si può solo ricordare, da Italiani, che alla base di tutto ci fu Mussolini con la sua banda di mascalzoni in camicia nera. Nonostante l'immane tragedia che è tema del film, Diritti costruisce un'opera rigorosa e sobria, che si giova di un'ottima fotografia e di una recitazione che, dal più piccolo al più vecchio degli interpreti, è all'altezza della situazione.
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