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Manhattan

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Manhattan

di Furetto60
8 stelle

Ottimo Allen,meno comico, più introspettivo

Allen celebra in questo film le sue più grandi passioni,per la sua città e per il suo narcisismo introspettivo, costruendo,sullo sfondo di una livida Manhattan,in un'atmosfera algida e plumbea,  un bizzarro e ingarbugliato quadrangolo sentimentale, il protagonista,un 42 enne,autore televisivo, convive con una diciassettenne,Tracy,ma s'innamora dell'amante dell'amico sposato,una giornalista cervellotica,che prima ricambia,poi però ritorna sui suoi passi, anche perche nel frattempo il vecchio amante ha finalmente lasciato la moglie,cerca di tornare da Tracy, ma lei proprio seguendo un suo consiglio,si sta trasferendo a Londra., quindi va in crisi sentimentale ed esistenziale,Nel frattempo subisce le conseguenze psicologiche, della pubblicazione  del libro biografico, scritto dalla sua ultima moglie, che mette in piazza i dettagli più scabrosi del suo vecchio manage.Allen e Keaton in tandem, sono stati una coppia artistica molto affiatata e hanno partecipato ai lavori più riusciti del regista newyorchese.Il  geniale cineasta,stavolta pigia il pedale del sentimentalismo, seguendo soprattutto una linea intima e personale mettendo su una sceneggiatura sobria e malinconica,nello scenario metropolitano contraddistinto da un bianco e nero, struggente e cupo, che sposa egregiamente questo registro narrativo più riflessivo e meno pimpante.Non mancano battute al fulmicotone,marchio di fabbrica del geniale folletto,"Sei sempre stato megalomane,dicevi di essere come Dio,Beh a qualche modello dovevo pure ispirarmi" indimenticabile l'elenco delle 10 cose per cui vale la pena di vivere,però nel complesso il tono che usa Woody è molto sommesso e contenuto e punta più sull'analisi di rapporti sentimentali complessi, anzichè rilanciare la sua vis comica scoppiettante, mantenendo un profilo basso rispetto ai suoi vecchi standards recitativi.Il film è un'opera affascinante e imperdibile.

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