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Manhattan

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Manhattan

di AndrewTelevision01
9 stelle

Diane Keaton, Woody Allen

Manhattan (1979): Diane Keaton, Woody Allen

Il realismo é ciò che Woody Allen riesce perfettamente a trasmettere in questa pellicola da un'ora e mezza. Scritto, sceneggiato e diretto dal nostro mitico Allen, "Manhattan" satirizza e ironizza sulla società di questa città, e con essa ovviamente ci va di mezzo la sua gente, alternata tra i più ricchi e più poveri, come é giusto che sia nella scala sociale. La fotografia del film riesce a dare parecchie visioni: potrebbe essere assoggettato ad una visione buia e losca che Allen ha per la sua città, o per il suo modo di vivere dai suoi occhi, oppure per criticarne gli spessori cinematografici, rimandando appunto delle citazioni a film anni 20', visto che il filtro del film é completamente in bianco e nero. La colonna sonora riesce a immedesimarci nella città, facendoci capire che il jazz, unito a varie sottoforma di borghesia, potrebbe essere capito come "membro unito" di quest'ultima, ma il jazz é il secondo amore segreto di Allen, dopo il cinema e sarebbe un peccato distruggere qualsiasi retorica rivolta versa la musica che il compositore del film, George Gershwin, compone. Infine la trama: Isaac Davis (Woody Allen) é un uomo di 42 anni, amante della filosofia e della psicanalisi. Egli ha divorziato due volte nella sua vita, l'ultima in particolare, Jill (Meryl Streep), l'ha tradito con un'altra donna e ha deciso di vendicarsi di lui scrivendo un libro, contenente i segreti sessuali fra i due. In quest'arco di tempo Isaac, grazie al suo amico professore Yale (Michael Murphy), incontrerà (casualmente) due donne, Tracy (Mariel Hemingway), una sstudentessa 17enne e Mary (Diane Keaton), una giornalista, con le quali avrà esperienze sentimentali che lo porteranno a riflettere sulla maturità di sé stesso. Allen espone una versione più naturale di sé stesso, immergendosi in dialoghi spontanei e situazioni normalissime, che possono tranquillamente accadere nella vita reale. Il genio del regista é riuscito a concepire uno dei migliori film degli ultimi quarant'anni e ciò fa onore ad Allen, che era già famoso negli anni 70' grazie a quel capolavoro esponenziale di "Io e Annie". Più vedo i suoi film, più penso di quanto l'America debba essere fiera del suo abitante più intelligentemente umano.

Semplicemente Allen.

9.

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