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Mad Detective

Regia di Johnnie To, Wai Ka-Fai vedi scheda film

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La recensione su Mad Detective

di carlos brigante
10 stelle

"Mad Detective", della premiata ditta Johnnie To/Wai Ka-Fai, venne presentato come film sorpresa al Festival di Venezia del 2007 riscuotendo giudizi più che positivi e solo qualche sparuta perplessità.
Il poliziotto Bun (Ching Wan Lau), considerato un pazzo dai suoi colleghi, tra premonizioni e allucinazioni riesce a risolvere numerosi casi insoluti. I suoi metodi poco ortodossi, fondati sulle sue capacità di vedere le personalità altrui, lo fanno allontanare, però, dalla polizia. Nel frattempo un poliziotto scompare nel bosco insieme alla sua pistola. Una serie di omicidi insanguinano Hong Kong. La pistola utilizzata sembra proprio quella del poliziotto scomparso. Bun viene allora ricontattato per vie informali e i suoi sospetti cadono sul "misterioso" collega Chi-Wai (Endy On). Perchè? Come è possibile?
Le etichette di genere sembrano quasi superflue per questo "Mad Detective". To e Ka-Fai sono degli scassinatori (di cinema) in guanti bianchi; scardinano la rigida definizione di genere in maniera chirurgica e precisa. Ci portano nei deliri e nei lati oscuri dell'individuo. Nelle zone d'ombra che ognuno porta con sè in maniera più o meno consapevole. Per "convenzione" potremmo, però, definire "Mad Detective" una sorta di noir demoniaco-delirante in cui lo stile da action movie (di tante opere girate e prodotte da To) viene messo da parte. L'amicizia virile e il senso di appartenenza ad un gruppo, vengono soppiantati da una dimensione intimista dai contorni neri e cupi. I dettami del noir occidentale si fondono con gli spettri cari alla tradizione dello japan horror. Nulla è come sembra.
"E' vero - conferma To - ho fatto questo film anche per smentire chi diceva che io so fare solo film d'azione...La malattia mentale ci ha dato la possibilità di esaltare alcuni aspetti della realtà e ci ha fornito punti di osservazione originali..."Mad detective", però, non è una pellicola sulla malattia mentale, piuttosto sui problemi interiori di ognuno di noi. Ogni persona ha diverse personalità - aggiunge Wai Ka-Fai - basta vedere in quante maniere diverse può reagire la stessa persona se si trova più volte di fronte alla stessa situazione. Ognuno ha almeno 4-5 personalità. Così come in ognuno di noi c'è un "diavolo" che ogni tanto esce fuori".
http://www.cinemadelsilenzio.it/index.php?mod=news&id=7058
"Mad Detective" è, come "PTU", un film prevalentemente notturno e il buio che avvolge questa Hong Kong infernale è estremamente funzionale per rappresentare il lato oscuro (e nascosto) che si cela dentro l'animo umano. Lo spettatore è parte integrante di questo delirio notturno. Le soggettive moltiplicano i punti di vista; alternano l'incubo "allucinatorio" alla realtà. I primi piani portano gli stessi personaggi a rivolgersi al pubblico e a trascinarlo in questo vortice delirante in noir.

La regia è sontuosa e si serve spesso di carrellate, ma nulla appare fine a se stesso. Tutto è funzionale al racconto, compreso il finale wellesiano tra gli specchi.

In "Mad Detective" il principio langhiano che "in ogni uomo si nasconde un potenziale assassino" pare ergersi a vero e proprio dogma cinematogarfico!
Passato e presente del Cinema si incontrano e si fondono mirabilmente tra le mani di To e Ka-Fai.
Imperdibile!

 

Cosa cambierei

Col senno di poi, le 5 stelle possono sembrare forse un po' esagerate, ma francamente al termine della visione non ho trovato nulla da eccepire nella forma e nel contenuto. Estasi pura!

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