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Mad Detective

Regia di Johnnie To, Wai Ka-Fai vedi scheda film

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La recensione su Mad Detective

di pazuzu
8 stelle

Bun può guardare dentro chiunque gli si pari davanti vedendo cose che gli altri non vedono, dando un volto umano a tutte le personalità che vi trova nascoste e con queste relazionandosi. Bun è stato un ispettore di polizia molto particolare, uno che per immedesimarsi nella vittima era capace di farsi chiudere in una valigia e in essa rotolare per quattro rampe di scale, per incastrare il colpevole ne spiava il subconscio cercandone i punti deboli ed anticipandone le mosse, e per omaggiare un superiore dalle spiccate doti caratteriali giungeva a tagliarsi un orecchio porgendoglielo in dono: metodi spicci e oltremodo diretti, comportamenti imprevedibili ed improponibili, che alla lunga lo portarono però a farsi cacciare perché ritenuto pazzo e inaffidabile.
A cinque anni dal licenziamento Bun vive solo, ma è convinto di avere ancora accanto a sé l'(ormai ex) moglie May, e tutte le sere crede di portarla a cena fuori mentre lei, ispettrice a sua volta, è in realtà chissà dove. Bun è in cura da tempo da uno psichiatra, ma da sei mesi diserta le sedute, mentre i farmaci neanche li guarda. Bun reputa la propria vita attuale infelice, e quando Ho, un giovane agente rimasto ammirato dal suo inspiegabile talento investigativo, gli chiede aiuto per risolvere il caso di un collega scomparso da tempo ma la cui pistola continua a sparare ed uccidere, non esita ad accettare, rimettendosi in gioco per sentirsi di nuovo utile al prossimo.

Decimo film girato da Johnnie To in coppia con Wai Ka-fai, presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2007, Mad Detective è un singolare thriller psicologico a tinte noir che partendo da un solido impianto poliziesco arriva a lambire territori horror condendo il tutto con spruzzate di grottesco.
Il teatro della narrazione è nientemeno che la mente del protagonista, pazzoide geniale ed incompreso detective in grado di materializzare i demoni che albergano in quelle degli altri, e quindi di accedere ai loro più reconditi segreti: è in questo non-luogo che si svolge buona parte dell'azione, ed è qui che ogni personaggio si presenta metaforicamente nudo, letteralmente diviso, moltiplicato in un numero variabile di corpi in conflitto, rappresentanti ciascuno una sfaccettatura di un io alla costante ricerca di sintesi.
Il film dei due registi hongkonghesi si nutre dunque dell'imperfezione intrinseca nella natura umana, resa evidente (e declinata in diverse direzioni) nei soggetti posti al centro dell'azione: ovviamente Bun, investigatore infallibile ma schiavo di un'immaginazione che lo costringe ad una vita di manifesta quanto inconsapevole solitudine; poi Chi-wai, poliziotto anch'egli ma senza scrupoli e suo unico indiziato, che di personalità ne proietta addirittura sette, tra le quali preponderante è quella cinica, seguita dall'aggressiva e dalla codarda; e infine Ho, che ne ha invece una sola ma talmente infantile ed incapace di assumersi responsabilità da non trovare mai, pur stimandolo, il coraggio per credere fino in fondo al visionario indagatore e alle sue intuizioni.
Girato da Johnnie To e Wai Ka-fai con mano sicura ed ispirata, sostenuto dalla sceneggiatura attenta e ben strutturata scritta dallo stesso Wai con Au Kin-yee e dalla fotografia prevalentemente notturna ma luminosa di Cheng Siu-keung, Mad Detective è un'opera affascinante e riuscita che sviluppa un'idea originale in un'atmosfera lucidamente folle, crescendo di pari passo con l'empatia ossessivamente ricercata dallo stesso protagonista (interpretato con piglio energico e sguardo folle da un carismatico Lau Ching-wan) e terminando con un epilogo duro spietato e visivamente elegante.

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