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Tra le nuvole

Regia di Jason Reitman vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Tra le nuvole

di Paul Hackett
6 stelle

Ryan Bingham, "tagliatore di teste" per un'importante azienda, consuma la sua esistenza in un interminabile viaggio in aereo lungo l'America a dispensar licenziamenti, completamente appagato da una stile di vita che gl'impedisce del tutto di creare rapporti umani stabili. La conoscenza di un'altra eterna viaggiatrice e il confronto sferzante con una giovane collega faranno vacillare le sue certezze e lo metteranno di fronte alla sua disperata solitudine. Jason Reitman è un figlio d'arte che, tutto sommato, sta via via dimostrando di essere qualcosa in più di un cognome famoso (il padre è Ivan "Ghostbusters" Reitman): dopo il grazioso (ma invero un po' sopravvalutato) "Juno", il giovane Reitman ci presenta un'interessante ma un po' fumosa parabola di un uomo che, alla ricerca di sicurezze e punti fermi, si costruisce un castello di abitudini che, di fronte all'evidenza della mancanza di un amore, crolla sotto il peso della sua insostenibile solitudine, rivelandosi per tutto quello che in realtà era: una gabbia dorata (se vogliamo, un tema universale, anche se declinato nelle insolite forme di un viaggiatore aereo da milioni di miglia). La pellcola intriga immediatamente e si lascia vedere davvero volentieri, anche se è un po' ondivaga ed irrisolta. Scaltra ma decisamente forzata la scelta narrativa di trasformare progressivamente il film in una commedia romantica, per poi stupire (e lasciare l'amaro in bocca) con un finale beffardo e dolente. George Clooney è semplicemente perfetto per il ruolo forse più intimo e malinconico della sua carriera: poco, invece, lo spazio a disposizione per il comunque dignitoso stuolo di comprimari. Elegante (oserei quasi definirla "classica") la direzione di Reitman che dimostra di aver fatto passi da gigante, tecnicamente parlando, rispetto alle immagini un po' sgranate e quasi da filmino amatoriale di "Juno". Tre stelle.

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