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Inception

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Inception

di Serum
4 stelle

 

Domenic Cobb è una specie di Arsenio Lupin dei sogni: viene pagato per compiere delle rapine nella mente di potenti personalità, al fine di carpire informazioni segrete. Il soggetto sarebbe interessante (per quanto non nuovo) peccato venga sviluppato come il più banale degli heist movie, in cui una grossa fetta del tempo è occupata dall'assemblaggio di una squadra d'azione anonima come poche. I tormenti psichici del protagonista alla fine della fiera sono gli stessi di Leonard Shelby (il senso di colpa per la moglie morta, il tentativo di nascondere le proprie responsabilità, il volersi attacare ad un'idea per convincersi che la vita abbia ancora un senso) ed i momenti potenzialmente emotivi vengono uccisi dal montaggio frenetico o dall'inserimento degli immancabili spiegoni, cosicché l'interesse nei confronti dei personaggi risulta pari a zero (parliamo pur sempre di Nolan...). Ma il più grande fallimento del film sta proprio nel modo in cui viene affrontato il tema dei sogni: ci viene fatto vedere come l'architetto possa manipolare la dimensione onirica a suo piacimento, violando anche le leggi della fisica, ma quando si dovrebbe arrivare alla ciccia buttandola di fuori sul piano visivo e narrativo, il tutto si riduce a quasi un'ora di estenuanti sparatorie degne di un qualunque filmetto d'azione di serie B, che allungano il brodo ingiustificatamente e banalizzano fino all'inverosimile la stessa base narrativa dell'operazione. Intendiamoci: viste le aspirazioni da blockbuster non mi aspettavo Lynch, né tanto meno Jodorowsky o Fellini, ma dal regista di Memento una simile povertà di idee lascia attoniti. Come ciliegina sulla torta c'è il classico tentativo di finale alla "è tutto un sogno" (già visto giusto un paio di volte). Un'opera ipertrofica e ridondante, che cerca di nascondere col gioco della tre carte le proprie carenze contenutistiche, risultando sostanzialmente noiosa e piuttosto pretenziosa.

 

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