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Inception

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Inception

di axe
7 stelle

Dominic Cobb è un professionista sui generis. E' in grado, grazie ad un particolare strumento ed alla collaborazione dei membri della sua squadra, di penetrare nei sogni altrui ed agire coscientemente all'interno di essi, al fine di procurarsi informazioni che i dormienti tengono segrete. Il magnate giapponese Saito gli propone un'operazione per lui inedita, non di lettura, bensì di "scrittura" della mente di Robert Fischer, un potenziale temibile rivale in affari. Il lavoro si annuncia complesso, ma Dominic accetta, allettato dalla ricompensa promessa, l'essergli concesso di tornare negli U.S.A. - nazione dalla quale è dovuto fuggire per sottrarsi all'accusa di aver assassinato la moglie Mal - e rivedere i suoi figli. Per poter agire, Cobb arruola nella squadra ulteriore personale, tra cui la studentessa di architettura Arianna, e si mette all'opera, intercettando Fischer durante un viaggio in aereo e avviando i meccanismo del sogno. Il regista Cristopher Nolan dirige un thriller d'azione con elementi fantascientifici di particolare complessità. Definisce, infatti, una serie di regole che governano la "fisica" dei sogni alle quali chi opera in essi, coscientemente o no, è soggetto. I coinvolti possono addormentarsi in sogno ed entrare in un altro sogno, altrui, innescando un meccanismo di "scatole cinesi". Poichè il tempo nella fase onirica è dilatato - un breve lasso nella realtà corrisponde a molto tempo nel sogno - esso si moltiplica esponenzialmente attraverso le varie "scatole cinesi". I sognatori coscienti sincronizzano la loro attività tra i vari livelli di sogno grazie ad un brano musicale, possono essere svegliati grazie ad un forte stimolo - un "calcio" - dato da chi non dorme, ed infine hanno a disposizione uno strumento il cui utilizzo li aiuta a comprendere se stanno agendo nella realtà o nel sogno. L'attività della squadra è complicata dalla frequente intrusione, nei sogni di Cobb, dell'immagine della moglie Mal, la quale, benchè suicida nella realtà, poichè divenuta incapace di distinguerla dal sogno, continua a vivere nella mente del protagonista. L'avanzare del racconto è lineare; benchè il regista apra la narrazione in medias res, rende la sequenza di eventi di semplice ed agevole comprensione. Definito lo scopo della missione, Cobb raduna la squadra e passa all'azione. Non solo la "proiezione mentale" di Mal, ma anche alcune difese oniriche di Fischer, rappresentate da pericolosi gruppi di combattenti, ostacolano le operazioni. I personaggi devono fare molta attenzione a non lasciarsi uccidere nel sogno; sarebbero relegati per decenni - secondo la fisica dei sogni - in un nulla indefinito chiamato "limbo". Lo spettatore può trovare difficoltà nel fare distinzione tra i vari livelli di sogno e la realtà. E' forse ravvisabile un messaggio in tutto ciò. Il regista vuol dirci che tra i primi e la seconda la distinzione è labile ? Probabilmente. Cio' è rilevante non solo per chi è coinvolto nella vicenda ed è in grado di costruire egli stesso il suo sogno - secondo esigenze di trama - ma anche per tutti gli altri; cosa sono i sogni se non proiezioni dell'inconscio e quindi di quella realtà tratteggiata nei più profondi meandri della coscienza, evanescenti e confusi alla nostra razionalità. Lo stesso Cobb, determinato e "professionale", benchè motivato da un sentimento specifico, non può impedire l'apparire, nel suo sogno, della moglie, morta in un livello di coscienza, viva in un altro. Il film è ricco di spettacolari sequenze di azione, che contribuiscono a tenere viva l'attenzione. Discrete le interpretazioni. Leonardo DiCaprio è Cobb, Ellen/Elliot Page è Arianna, Ken Watanabe è il giapponese Saito. Nessuno mi ha particolarmente colpito, la recitazione è strettamente funzionale alla trama; la presenza di molti altri attori, che impersonano i componenti della squadra di Cobb, non lascia spazio ai singoli. Ottima colonna sonora di Hans Zimmer. Un bel film, senza dubbio. L'ho apprezzato, con una sola riserva. I personaggi che agiscono nel sogno paiono assolutamente soggiogati alla "fisica" ipotizzata a priori dal regista; ciò, se da un lato corrobora la tesi secondo la quale la distizione tra mondo reale e mondi onirici è fittizia e legata ad una valutazione soggettiva ed inconscia, da un altro non lascia spazio a quella stessa irrazionalità propria delle insondabili profondità della mente, la quale, ragionevolmente, potrebbe rivelarsi trascendendo quelle stesse regole.

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