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Stereo

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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La recensione su Stereo

di alan smithee
6 stelle

locandina

Stereo (1969): locandina

YOUNG CRONENBERG

Un ragazzo con cappotto nero atterra con un piccolo elicottero nei pressi di una struttura dai tratti architettonici piuttosto futuristici. Scopriamo che si tratta di un volontario che intende sottoporsi ad esperimenti di telepatia, mettendo a disposizione la sua presunta attitudine e sensibilità in materia.

Secondo le teorie fantasmagoriche ed un po’ eccentriche del dottor Luther Stringfellow, il gruppo di volontari, se coinvolto in una relazione che contempli anche la sessualità, esercitata a seguito di una spontanea attrazione corporale, potrebbe sviluppare in modo più agevole questa intesa telepatica, volta a stabilire, definire e controllare una nuova e sperimentale forma di comunicazione tra esseri umani, agendo direttamente sul cervello, senza bisogno della parola.

Si arriverà a sottoporre i volontari addirittura ad alterazioni della laringe, in modo da favorire, con la mancanza della parola e dell’emissione di suoni, dell’approccio mentale e telepatico tra quel gruppo sempre più eroticamente affiatato.

La situazione sfugge tuttavia al controllo quando la donna del gruppo comincia a sviluppare una seconda personalità che emerge su quella originaria: il rimedio di separare i volontari si rivelerà fallimentare e tragico, foriero di alcuni suicidi.

scena

Stereo (1969): scena

scena

Stereo (1969): scena

Film parallelo o gemello di Crimes of the future, appena successivo, e come quest’ultimo senza dialoghi, ma scandito da una o più voci narranti, Stereo è il primo lavoro nel lungo di Cronenberg. L’ossessione per la contaminazione tra carne e mente, intelletto e materia, è già preponderante nel giovane autore canadese, come pure il desiderio di studiare e scandire le fasi di una trasformazione che sappia completarsi sia fisicamente, sia a livello di struttura cerebrale. Ma anche l'elemento della sessualità è preponderante, della promiscuità sessuale e dell'impulso che fa soccombere l'essere umano che ci si abbandona, anticipando di un trentennio le tematiche torbide e maniacali del capolavoro Crash.

Cronenberg dirige, ma è pure autore della sceneggiatura, e si occupa altresì del montaggio, della fotografia, in una produzione a basso costo che è il trionfo della sperimentazione e della eccentricità.

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