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Diary of the Dead. Le cronache dei morti viventi

Regia di George A. Romero vedi scheda film

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La recensione su Diary of the Dead. Le cronache dei morti viventi

di supadany
8 stelle

VOTO : 7+.

Ritorno in grande stile per Romero ed I suoi zombies, al servizio più che mai, di una storia che prende di mira i network di informazione, i film fatti in casa (e spesso davvero male come “The blair witch project”, “Paranormal activity, etc.), ma anche tutta la società moderna.

La storia … dei ragazzi stanno realizzando un horror indipendente in un bosco (anche in maniera maldestra, un caso?), quando confuse notizie su dei morti che riprendono vita giungono dalla radio (e subito sale il dubbio se la notizia non sia una montatura).

Comincia una fuga, o meglio dire una ricerca delle persone care, senza mai dimenticare di riprendere tutto con delle telecamere per lasciare traccia dei fatti, con i filmati caricati su internet in tempo reale, e siti subito iper cliccati.

Romero vince una bella sfida ed è già bello che un artista come lui che gira film da una vita abbia ancora voglia di mettersi in gioco e confrontarsi apertamente con le nuove tecnologie.

Tanti temi, diversi punti di vista; innanzitutto, pur utilizzando mezzi tecnici limitati, da vita ad alcune riprese molto interessanti; spesso le telecamere in gioco sono più di una e le prospettive sempre alternate e scelte con buonissimo senso cinematografico.

Sbeffeggia i network televisivi accusati di rigirare la frittata a loro piacimento e quindi scarsamente credibili; mette alla berlina la ricerca esasperata della popolarità per cui tutto è consentito per raggiungere qualche click in più del proprio sito; rivolta gli equilibri sociali per cui quando i ragazzi incontrano una banda di teppisti di colore temono d’essere derubati, ma saranno protetti e riforniti di viveri che saranno invece depredati dai militari che incontreranno sulla loro strada; speranzosi di ricevere un aiuto, saranno derubati dei generi alimentari.

Ed a completare il discorso un finale aperto (to be continued, ma la classica storia di zombie è solo un pretesto), ma che lascia ben poche speranze con un’affermazione (“ci meritiamo davvero di vivere”) che sa di una sentenza esplicita.

Peccato che in troppi siano sordi quando non gli fa comodo e che questo film sia considerato dai più (non i veri amanti del cinema e dei valori con esso) semplicemente un horror indipendente.

Per screditare subito anche questa considerazione basta paragonarlo con uno qualsiasi dei tanti film, tra finti documentari e quant’altro, similari per metodologia di riprese; bene non c’è proprio partita con nessuno di loro.

Decisamente buono se non ci si ferma in superficie, altrimenti rischia di risultare un film come altri sul genere zombies.

Su George A. Romero

VOTO : 7+.
Sugli zombie ha già detto tutto, però la società gli offre di continuo temi nuovi per aggiornare la sua epopea.
Direi che questa sua prova dovrebbe servire da lezione un pò per tutti.
Il tempo passa inesorabile, i grandi restano tali.

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