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Un maledetto imbroglio

Regia di Pietro Germi vedi scheda film

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La recensione su Un maledetto imbroglio

di emmepi8
8 stelle

Sceneggiato dallo stesso regista con i fidi De Concini e Giannetti e tratto dal romanzo di Gadda, che come sappiamo è stato un letterato fra i più interessanti della nostra letteratura, ma molto più attento al linguaggio che alla storia del racconto. Qui hanno saputo trarre le conclusioni che Gadda non si è sognato di trarre, e quindi è stato preso lo spunto dal libro per poi andare avanti da sè in maniera coordinata e cinematografica. Gadda non si è scandalizzato affatto della versione cinematografica, avendo il regista una finalità diversa. Il linguaggio a cui mirava Gadda è in parte rispettato, dico in parte perché dei dialetti che emergono dal romanzo qui rimane solo la romanità, ed in qualche scena la lezione delle sceneggiature di Pasolini(solo sceneggiature, il debutto come regista avverrà poco dopo) si fanno sentire, con molta intelligenza e sintesi; è stata spostata anche l'epoca della storia. E' considerato un po' il prototipo dell'unica maniera di fare giallo cinematografico in Italia, ed infatti lo è forse lo è anche rimasto. Un bel cast, anche se il doppiaggio fa degli scempi inutili, vedi: Eleonorta Rossi Drago e Castelnuovo, che erano e sono attori più che bravi, togliendo la Cardinale che non parlava italiano e sapeva poco recitare, quello che resta è la sola sua immagine sulla quale, Germi punta molto intelligentemente.Il film vinse il nastro d'argento per la scenggiatura e per Claudio Gora, davvero inappuntabile.Ci si lamenta che Germi sia dimenticato, ma questa dimenticanza è solo degli imbecilli; se uno vuole fare cinema davvero non può prescindere da questo autore e maestro; e tutte le masturbazioni mentali che sentiamo sui vari "maestri" presunti che sentiamo in bacheca..... lasciamo fare.. e speriamo che godano.. sempre in solitario piacere.

Sulla trama

In palazzo di Roma vinen prima svaligiato un appartamento e poi viene uccisa una donna

Sulla colonna sonora

Rustichelli ha contribuito come sempre ed ancora di più al film, cogliendo un gioiellino che è rimasto non solo come emblema del film, ma anche nella storia dell musica popolare con al canzone Sinnò me moro, cantata dalla figlia Alida Chelli, che iniziò il cammino artistico

Su Eleonora Rossi Drago

Il personaggio di Liliana, smussato e condensato a cui questa attrice, troppo volte sottovalutata, aderisce in maniera perfetta senza complessi di età ( era più giovane del suo personaggio)

Su Claudio Gora

Bravissimo nel ruolo del marito, pieno di sfumature che aiutano la storia a crescere in maniera giusta

Su Pietro Germi

Perfetto visivamente parlando, ed è rimasto nell'immaginario dei personaggi degli ispettori

Su Pietro Germi

Un bell'esempio di giallo all'italiana, ultimo film drammatico del regista dopo di che ci si affaccia in pieno nella commedia all'italia satireggiante. Una be

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