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Cosmonauta

Regia di Susanna Nicchiarelli vedi scheda film

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La recensione su Cosmonauta

di Stuntman Miglio
8 stelle

Mamma : "Luciana, guarda che fai piangere la mamma!!!"
Luciana : "Ma non c' è nulla da piangere mamma!!!"
Mamma : "Ma perchè mi fai questo ? Perchè mi fai questo ??"
Luciana : "Perchè sono comunista."
E' su questo significativo scambio madre-figlia che si apre l' incoraggiante esordio di Susanna Nicchiarelli. Una figura materna rimasta vedova troppo presto, una figlia che già a nove anni rifiuta la comunione ed un fratello epilettico anche lui comunista ma di riflesso in quanto, più che altro, affascinato dai successi ottenuti dai sovietici in campo spaziale a cavallo fra anni '50 e '60. Sono comunisti perchè figli di un compagno di quelli che non ce ne sono più, comunisti perchè sezione, partito ed impegno politico sembrano essere l' unico modo per sentirsi parte di una vera famiglia, l' unico mezzo per poter sognare ed avere un' adolescenza. Questo perchè, in primis, "Cosmonauta" è una storia di crescita, è una sentita testimonianza di un passaggio all' età adulta, soprattutto femminile, in un contesto storico importante e qui discretamente tratteggiato. Facile fraintendere l' intenzione della regista ed affibiare una valenza propagandistica alla pellicola ma non ve n'è alcun intento, come si suol dire, è tutta scena. Quello che interessa Susanna Nicchiarelli è il privato dei suoi personaggi e l' attivismo politico non è altro che un espediente per meglio rendere il tormento dell' età inquieta per antonomasia. Ecco quindi che la ribellione non è verso il sistema ma verso un patrigno bigotto non desiderato, la sovversione è un modo per fare colpo sul bel ragazzo del partito e la tolleranza professata viene meno proprio all' interno delle mura domestiche. Una piccola grande storia sullo sfondo dei primi viaggi sulla luna ad opera dei cosmonauti (già, perchè gli astronauti sono americani) che ben si sposa con il sogno più grande della protagonista che è semplicemente avere la libertà di scegliere il proprio destino. Messo in scena con mano sorprendentemente sicura, il film si avvale anche di una colonna sonora di pezzi tipicamente anni '60 ma tutti "riaggiornati" con garbo da band di una scena italiana più attuale. Bene anche i giovani protagonisti ed il cast in generale che annovera la stessa regista in un ruolo chiave.

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