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Videocracy. Basta apparire

Regia di Erik Gandini vedi scheda film

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La recensione su Videocracy. Basta apparire

di supadany
6 stelle

VOTO : 6++.

Un tris d'assi (probabilmente al contrario ma sempre assi sono nel loro essere) per questo docufilm di Erik Gandini che affronta l'impatto devastante che le televisioni private, e con esse i miti da quattro soldi che hanno prodotto,stanno avendo sul popolo italiano.

Così le storie (ed i fatti) proposte con un discreto criterio riguardano Lele Mora (personaggio tristissimo), Fabrizio Corona (un Robin Hood avaro e subdolo e che tristezza pensare che dei locali gli danno 10000 euro per bere e dire cavolate) e Silvio Berlusconi (chi?) e in questo caso diciamo che il regista è stato preveggente (almeno per chi, come me, non ne sapeva più di tanto) nel mettere in rilievo alcune abitudini, diciamo pure, goliardiche del premier (grandissima la foto con la bandana).

E poi c'è Riccardo, un giovane di Sarnico (vicino a Brescia e si sente) che, proponendo un personaggio sorta di mix tra Ricky Martin e Jean Claude Van Damme (!?!?!), aspira ad entrare nel mondo della televisione per smettere di fare l'operario, d'altronde oggi alle generazioni più giovani pesa davvero parecchio vivere lavorando onestamente.

E come lui tante ragazzine spintonano per un provino per il sogno di diventare veline, sposare un calciatore e oziare per il resto della loro vita tra una festa ed un lifting.

Il panorama proposto da questo documentario direi che è sconfortante, anche se potrebbe sembrare di no per chi certe aspirazioni ce le ha davvero (credo che se un'aspirante velina lo guardasse, applaudirebbe di fronte alle scene con i provini).

Gandini riesce comunque a mettere insieme un collage abbastanza riuscito anche se non sempre proprio interessantissimo.

Tante cose infatti si sapevano già, altri dettagli sono comunque succosi, il risultato finale non è entusiasmante, lascia più di un dubbio, ma il ritratto (anche esteticamente con un suo perchè), poi da interpretare, c'è tutto.

D'altronde i numeri proposti nel finale, sempre se oggi non sono addirittura peggiorati, testimoniano che qualcosa non sta andando come dovrebbe e che non è il caso di ficcare la testa sotto la sabbia.

Quindi, nonostante qualche dubbio, ben venga.

Su Erik Gandini

VOTO : 6++.
Discreto lavoro di assemblaggio, tra cose note e qualche chicca.

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