La recensione su Maledetta estate

"Maledetta estate" diretto nel 1985 da
Philip Borsos,devo dire che mi è piaciuto
molto.

La storia si svolge a Miami e racconta
di Malcolm Anderson,cronista di nera,
in procinto di lasciare il giornale per mancanza
di stimoli,sposato con Cristine,maestra di scuola
materna,ha un certo punto gli capita tra le mani
un omicidio di una giovane ragazza e scrive un
articolo.

Un giorno riceve una telefonata:è l'assassino,
che gli fa i suoi complimenti e gli annuncia
altre sue quattro imminenti imprese,
dandogli informazioni che permettono
ad Anderson di diventare un cronista di fama.

Ma poi le cose si complicano perché l'assassino
si sente scavalcato perché lui vuol fare lui la Star.

Il Film è prodotto dalla David Foster Productions
e la Turman-Foster Company,e distribuito
dalla MGM e dalla defunta Orion,molto attiva
in quel decennio,ed è Tratto da un romanzo
di John Katzenbach,uno scrittore poliziesco di successo,
dove in cabina di regia figura Philip Borsos,
al suo 2° Lungometraggio e riesce a creare
suspance e tensione nervosa coinvolgendoti
nella vicenda.

Comunque il regista è bravo a introdurci
nella situazione con un omicidio dove
un giornalista di nera,ormai senza stimoli,
comincia a vedere il primo delitto di una
giovane ragazza,e dopo aver interrogato
la mamma comincia a scrivere un articolo.

La prima svolta e che l'assassino comincia
a chiamarlo e lo battezza come "tramite"
con il mondo esterno e lo chiama dopo i delitti,
diventando una specie di complicità e facendo
spazientire la moglie.

Comincio con il dire che questa idea delle telefonate
è molto bella e ti tiene la giusta tensione,anticipando
come costruzione quello che sarebbe accaduto
nel Thriller,e la fa andare avanti per
un ora facendo diventare un ossessione
al giornalista,ormai immerso nella notizia,
e dove la polizia comincia a interrogarlo
e stagli dietro.

Il Film a un certo punta si snoda tra lui
e il Killer che intensificano le telefonate,
ma poi quest'ultimo dopo l'apparizione
in Tv del giornalista comincia a scagliarsi
contro di lui.

Il regista costruisce un Thriller robusto
dove riesce sempre a spiazzarti
con un ritmo ansiogeno perché il giornalista
con la moglie a un certo punto entrano
in questo incubo che consiste
a una partita a scacchi dove alla
fine ne rimane in piedi solo uno,
per poi diventare il gatto contro il topo.

Intorno intanto il regista si mette a fare anche
il citazionista (la scena della doccia
di "Psycho"),ma poi lui è anche un Killer tale
perché uccide ripetendo al millimetro
famosi casi di omicidio del passato.

Le scene che mi è rimasta impresse
e quando vanno a vedere i secondi omicidi
che è una coppia che le ha fatti fuori con
la pistola con sopra dei cuscini,
e ha spruzzato il sangue sulle
pareti,e anche di quella dove uccide
una mamma con un bambino in braccio
che piange.

Da segnalare la buona direzione degli
Attori dove figura il mitico Kurt Russell,
che ci regala una delle sue migliori interpretazioni,
la sempre bella e brava Mariel Hemingway,
nel ruolo della moglie Christine Connelly,
poi il cattivo interpretato dall'immenso
Richard Jordan e Andy Garcia nel ruolo
del poliziotto Ray Martinez,due Anni
prima "Gli Intoccabili" di Brian De Palma.

Poi figurano anche:
 
Cynthia Caquelin-Dan Fitzgerald-Fred Ornstein-
Fritz Bronner e Joe Pantoliano.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la Fotografia di Frank Tidy e la tesa
colonna sonora di Lalo Schifrin.

In conclusione un buon Film,
forse tra i migliori Thriller degli
anni '80,dove anticipa dove il
genere sarebbe arrivato per come
si sviluppa l'indagine e dove come
sotto-testo esce l'importanza dei giornali
e la Tv per come l'assassino abbia
l'obbiettivo negli omicidi di entrare
negli interessi nei mass media,
fino a trasformarlo in un incubo
spiazzante,teso e avvincente.

Il mio voto: 7,5.