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The Box

Regia di Richard Kelly vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Box

di axe
6 stelle

Una famigliola composta da madre, padre e figlio, vive un momento di difficoltà. Il capofamiglia, ricercatore della NASA ed aspirante astronauta, vede frustrate le proprie ambizioni. La moglie, affetta da una deformazione ad un piede causato da un incidente, si trova all'improvviso in difficoltà economica. Il figlio si mostra introverso ed astioso verso i genitori. Nell'ambiente familiare irrompe un misterioso personaggio dal volto sfigurato, il quale consegna una scatola apparentemente vuota con un pulsante rosso su un lato, avvertendo la donna che alla pressione del pulsante coincide la morte di una persona, e promettendo alla stessa una valigia piena di denaro se lo avesse fatto. Dopo molti dubbi sulla credibilità della vicenda, mentre si trova insieme al marito, la donna preme il pulsante. Quando i due si vedono consegnare il denaro, però, intuiscono che nella proposta poteva esserci del vero, ed il marito inizia ad indagare. La vicenda diviene però incredibilmente torbida, è svelata l'esistenza di una grave cospirazione negli ambienti della NASA, tra esperimenti segreti ed una probabile presenza sovrannaturale - intendendo per tale ciò che ad oggi non è ancora spiegato dalla scienza. Travolti da una sequenza di eventi, i personaggi si troveranno a dover fare un'ulteriore drammatica scelta, che scopriamo essere uno tra i molti anelli di una catena di cui non conosciamo principio e fine. Il film presenta molti punti oscuri; ritengo che l'intreccio della cospirazione non sia l'elemento basilare, seppur, insieme alla collocazione negli anni'70, in un'atmosfera natalizia straniante, tra promesse di progresso scientifico e tecnologico (la particolare attenzione per Marte), ottimo sfondo per una riflessione sul libero arbitrio, in rapporto alla morale. Prima di scegliere se premere o no, il pulsante, i due coniugi considerano, seppur remotamente, possibile l'ipotesi che dalla loro azione possa derivare la morte di un'altra persona, ma l'altrettanto remota possibilità di realizzare uno stratosferico guadagno li spinge a premere il pulsante. Successivamente - realizzatasi la condizione positiva, il guadagno - si fa strada la consapevolezza di ciò che tale scelta ha implicato. Da quel momento in avanti, morale e spirito di solidarietà umana condizionano la volontà dei personaggi, nella concatenazione di eventi che li porta alla scelta finale, la quale li rivela semplici anelli di una catena che dà una particolare rappresentazione della natura umana, eternamente contrastata tra libero arbitrio ed imposizioni morali. Buona l'interpretazione di Cameron Diaz, nei panni di una donna segnata nel fisico e nella mente dall'incidente, animata da una forte conflittualità interiore che incarna la visione della natura umana sopra proposta. Quest'opera lascia senza risposta molte domande; ciò lascia lo spettatore con l'amaro in bocca, ma presumo sia una scelta precisa del regista, dettata da motivi di fedeltà al racconto di Richard Matheson cui si ispira il film - che conosco ma non ho letto.

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