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Codice Genesi

Regia di Albert Hughes, Allen Hughes vedi scheda film

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La recensione su Codice Genesi

di giurista81
6 stelle

Post atomico meno tamarro del solito, nato sulla scia di The Road (2009) di John Hillcoat, con una sceneggiatura che cerca e trova giustificazioni religiose per differenziarsi dalle decine dei prodotti del genere, saga Mad Max su tutti. Il plot è quello tipico dei romanzi post-atomici con un protagonista che vaga per le strade abbondonate. tra palazzi distrutti (ripresi in campo lunghissimo), rottami d'auto, ponti caduti e predoni (cannibali e stupratori compresi) che assaltano i passanti per un sorso d'acqua. Niente di nuovo, se non fosse per l'ìdea che il protagonista ha una missione religiosa da portare a termine. I fratelli Hughes, assenti da nove anni dopo aver diretto il fortunato Jack lo Squartatore from Hell (2001), plasmano un vero e proprio anti-western, riprendendone la struttura con tanto di viaggio (della speranza) verso il lontano far west. Ci sono saloon, duelli con la sciabola al posto delle pistole e un personaggio che fischietta la main theme di C'era una Volta di America. Eppure tutto questo è secondario, un mero corollario utile a inserire quel pizzico di azione che non guasta (compresi alcuni omaggi tarantiniani a Kill Bill). La storia si incentra sulla Bibbia e sulla fede cieca (non a caso il protagonista è cieco) in Dio. Dopo lo scoppio dell'olocausto, dovuto all'arroganza dell'uomo mai sazio di quanto la natura possa offrirgli, è stata operata una vera e propria campagna di distruzione dei testi religiosi ritenuti la causa della distruzione. Solo una copia della Bibbia è sopravvissuta ed è attorno a questa che si muove l'intera storia. Da una parte abbiamo un despota (l'eccellente Gary Oldman) che vuol mettere le mani sull'antico testo sacro per sfruttarne il potere al fine di influenzare e manipolare le masse; dall'altro un soggetto benedetto da Dio, sebbene all'occorenza sia un killer letale, e protetto dal cielo che è stato illuminato dall'alto per compiere una missione: salvare l'unica Bibbia rimasta. Insomma, una sorta di profeta del nuovo millennio. Conosce a memoria tutta la Bibbia ed è stato guidato da una voce interiore per raggiungere l'ovest dove, in una San Francisco semidistrutta, troverà un ultimo avamposto umano motivato a recuperare quanto di buono l'umanità si sia lasciato alle spalle, per condividere la cultura e non per usarla quale "arma" per manovrare e illudere gli ignoranti.  

Fotografia cupissima, funzionale anche a mascherare delle scenografie un po' al risparmio ma efficaci. Il budget infatti non è elevato, appena 80 milioni di dollari (ne incasserà una ventina in più negli Stati Uniti). La regia è buona, specie nelle scene di azione e negli inseguimenti dove gli Hughes Brothers si rivelaranno all'altezza. 

Nel complesso una discreta commistione tra film semi-autoriale e prodotto di genere. Certo, se non ci fossero stati i riferimenti religiosi non ci sarebbero stati aspetti innovativi. Gradevole e ben interpretato. Voto: 6.5

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