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[Rec] ²

Regia di Jaume Balagueró, Paco Plaza vedi scheda film

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La recensione su [Rec] ²

di mc 5
4 stelle

Ci sarebbero un paio di doverose premesse che mi sento di fare, attinenti al genere horror, genere che da sempre amo frequentare (a dire il vero con recente scarsa soddisfazione). Nel 2008 uscì un film di produzione francese (non c'è settore in cui il cinema francese sia debole) chiamato "Martyrs" che a mio avviso delineò una linea di confine, un punto di non ritorno. Da quella visione ebbi chiara la percezione che per l'horror da quel momento nulla sarebbe stato più come prima. Certo, ricordo anche che quel film spaccò in due la critica, dunque sono consapevole che in tanti potrebbero dissentire dalla mia opinione, ma sta di fatto che quello stesso film arrivò comunque quando il genere era già da molto tempo in conclamata crisi di idee. Quella pellicola ebbe il coraggio di abbandonare sceneggiature trite e ritrite per esplorare nuovi territori, quali la spiritualità, la sofferenza e i meccanismi più oscuri e nascosti della psiche umana. Voglio aggiungere che oggi io accolgo un'unica eccezione a questa mia teorìa. Io sono disposto a riconoscere la capacità di affrontare i vecchi canoni dell'immaginario horror tradizionale ad un solo uomo, Rob Zombie, per la sua eccezionale attitudine a trasfigurare gli elementi dell'horror classico attraverso una vivida anarchia visionaria che si richiama spesso alle suggestioni del western. A parte Zombie, dunque, tutti gli altri cineasti che negli ultimi anni si sono cimentati nel genere, mi hanno immancabilmente deluso. E qui arrivo alla seconda premessa. Vediamo un pò come i nuovi cineasti hanno reagito di fronte ad una crisi di idee che pareva aver bloccato ogni stimolo creativo. Per un certo periodo abbiamo assistito al ripescaggio di una formula non certo inedita ma comunque dotata di qualche residua vitalità. E' quello che, ma solo per comodità, definiremmo "filone-Turistas", rigidamente definito da sceneggiature che prevedevano ogni volta una comitiva di giovani in partenza vacanziera verso un luogo esotico che si rivelava puntualmente una trappola da incubo. Ma anche qui, esaurita la spinta propulsiva (ammesso che ci fosse), il sotto-filone cominciò ad annaspare. E a questo punto è balzata fuori una soluzione che è praticamente dilagata, evidentemente ritenuta subito da molti cineasti come la panacea a tutte le crisi creative possibili. Mi riferisco al proliferare incontrastato di pellicole che hanno come chiave di narrazione e soluzione stilistica la ripresa delle immagini attraverso le videocamere digitali. Ovvio che tutto è partito da "Blair witch project", ma dopo è stato tutto un abusare di questa modalità. I film che si sono ispirati a questo "stile" ormai non si contano più, in un tripudio di riprese "simil-amatoriali" volutamente "sporche" o sgranate. Alcuni anche suggestivi, ma per lo più inutilmente pretenziosi. Ad onor del vero, il pubblico pare gradire, se stiamo al successo al box office americano di un horror come "Paranormal Activity", in arrivo sui nostri schermi, ed anch'esso basato su questa tecnica. Ma non è il solo caso, circolano già nelle nostre sale altri trailer di film strabordanti di "riprese amatoriali" che documentano vicende orripilanti. Ecco, lasciatemi dire che di storie rese "vivaci" solo da riprese con videocamere digitali NON NE POSSO PIU', e che il limite di sopportazione è stato superato da un pezzo. Adesso, per favore, BASTA. Signori sceneggiatori strapagati di Hollywood, ma anche europei, cercate di inventarvi qualcos'altro. Chiedendo scusa per questa infinita introduzione, veniamo adesso a valutare questo secondo episodio di "Rec", ancora diretto dal duo spagnolo Balaguerò e Plaza. Dopo il successo raccolto in giro per il globo dal primo film, i due cineasti hanno ritenuto di riproporre quasi tutto il repertorio, mostrando così i limiti di uno sfondo (l'edificio maledetto) che risulta oramai abbondantemente usurato e custode di poche residue suggestioni. Perchè poi giova ricordare che quella che da molti era stata accolta con clamore come creatività capace di utilizzare brillantemente pochi mezzi e un budget ridicolo, in realtà non era altro che la solita solfa della casa infestata da zombi. Solo che era riproposta attraverso la "soggettiva" della solita "camerina digitale". In molti ci cascarono, gridando al piccolo miracolo (me compreso che ne ricavai una recensione entusiasta!), anche se oggi, col senno di poi, mi accorgo di aver sopravvalutato quell'esperienza. Okay, il film dura appena un'ora e mezza, e meno male, ma è comunque troppo lungo per reggersi tutto su così poca sostanza. Alla visione cui io ho partecipato, la sala era composta totalmente (un sabato sera, vi potete immaginare) di compagnìe di ragazzini che intonavano cori da stadio, applaudivano, strepitavano e ghignavano rumorosamente. Ecco, se vogliamo definire i tratti estetici del film, possiamo allora vederlo in un'ottica divertente da baraccone sgangherato. Se invece vogliamo analizzarlo "con giudizio", c'è da rimanerne desolati. E' un horror e in quanto tale deve "far paura". Ci riesce? Beh, sicuramente il riproporre tutto questo via-vai di esseri indemoniati e famelici per i corridoi di una casa, un certo effetto ansiogeno lo comunica, ma poi per lo spettatore l'ansia si trasforma in fastidio, e quest'ultimo in sarcasmo ed ironia. Nel senso che la prendi in ridere e aspetti i titoli di coda. Cosa cambia in questo secondo capitolo rispetto al primo? Ben poco, visto che -a parte qualche nuova situazione di poca efficacia- si è preferito ricalcare uno stile che non modificasse nulla dell'immaginario percedente. Ma un'idea nuova a dire il vero c'è, ed è mio dovere segnalarla con la necessaria evidenza. Mi riferisco ad un nuovo personaggio, così "autorevole" che ruba la scena a tutti, se non fosse per il trascurabile dettaglio che è un personaggio insulso ed antipatico come pochi. Si tratta di un prete-esorcista il quale possiede due caratteristiche: a) si esprime con un accento ridicolo che pare richiamare quello di papa Ratzinger  b) ha una faccia da coglione tale che chi non ha visto il film non se la può nemmeno immaginare. Ma c'è una cosa che ancora non vi ho detto. Ed è la peggiore di tutte: è già in lavorazione un terzo episodio. Ancora zombi sciammannati che vagolano per i corridoi, ancora ripresi da camere digitali che fanno venire il mal di mare. Ancora. Ma fino a quando?
Voto: 4    

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