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La prima cosa bella

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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La recensione su La prima cosa bella

di Stuntman Miglio
6 stelle

La prima cosa bella di questo film è la pallonata in faccia che si becca il buon Mastandrea nella prima sequenza che introduce il suo personaggio. Valerio non sarà più il mitico ragazzo vergine di "Tutti giù per terra" ma conserva oggi più che mai quell' alone di disadattato depresso che ha contribuito, almeno in parte, a fare la sua fortuna come attore. Qui interpreta Bruno, professore insoddisfatto di un istituto alberghiero di Milano con un passato travagliato alle spalle ed una predisposizione all' assunzione di droghe leggere quali anti-stress. La sua esistenza apparentemente tranquilla viene turbata dall' arrivo della sorella che lo convince a tornare in Toscana per far visita alla madre gravemente malata. Il rientro alla città natale sarà occasione per ripercorrere le tappe fondamentali della propria infanzia caratterizzata dall' ingombrante presenza di una madre amorevole e bellissima ma sentimentalmente ed economicamente instabile. Concorsi di bellezza, fughe in piena notte, parenti serpenti, un padre geloso, tanti pretendenti e la mancanza di una fissa dimora in una splendida Livorno si susseguono in una serie di flashback agrodolci che si contrappongono ad un presente caratterizzato da malattia e bisogno di riconciliazione. Virzì dirige con partecipazione ed uno stile che va migliorando sempre più (bello il piano sequenza utilizzato in occasione della prima separazione tra madre e figli con la camera fissa nell' automobile che si allontana) ma allo stesso tempo ci offre una delle storie più "facili" della sua carriera ; eccessivamente sentimentale, a tratti quasi forzata, la vicenda della matriarca Anna (Ramazzotti prima e Sandrelli poi, entrambe all' altezza ma non eccezionali) e della sua famiglia si sviluppa esattamente come ci si aspetta e anche la componente emotiva risulta vagamente artefatta. Per carità, la pellicola è comunque assai gradevole e coinvolge a sufficienza ma il piglio del Virzì più ironico e pungente è qui soffocato da una quantità di melassa troppo abbondante. Un piccolo omaggio al cinema di Risi e Mastroianni ed una perla di saggezza memorabile come "Dottore, esiste un farmaco che colmi il vuoto (quello interiore)? Provi con un bel bagno a mare", non bastano al film per potersi elevare sopra la media.

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