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An Education

Regia di Lone Scherfig vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su An Education

di mm40
4 stelle

Peccato che la promettente Scherfig, dopo due bei lavori come Italiano per principianti e Wilbur wants to kill himself, si sia voluta rovinare - con le sue stesse mani, proprio come la protagonista di questo film - scendendo pesantemente a patti con il pubblico per mettere in piedi questo An education, romanzo di formazione solo apparentemente sui generis. Partendo dall'autobiografica storia di Lynn Barber, a scrivere questa sceneggiatura - colpo di scena: centomila biglietti staccati in più - ci si mette il divo Nick Hornby, per la prima volta scrittore di cinema e non soltanto 'soggettista'; inizialmente pare trattarsi della classica storia d'amore fra ragazzina e uomo maturo; poi la prospettiva si allarga ed entrando nel mondo - non privo di ombre - di David è legittimo sentirsi incuriositi. E quindi il tracollo finale, non del tutto inaspettato però: già quando David rivela le speculazioni immobiliari in cui è coinvolto e Jenny lo abbraccia teneramente come nulla avesse sentito, capiamo che la Scherfig e Hornby hanno voglia di scherzare. E lo faranno fino in fondo: David risulta sposato e forse ha pure dei figli illegittimi in giro per la città, praticamente nulla di ciò che ha raccontato è vero. E' tanto inverosimile la (vera) storia della Barber o, semplicemente, troppo vi si è ricamato attorno? I dubbi sono troppi: e sono alimentati dal tono leggerino con cui la pellicola vuole raccontarci un forzatissimo 'lieto fine', nel quale ogni sconfitta viene digerita e ricominciano trionfi e soddisfazioni. Ancora: come nulla fosse, come nulla avessimo saputo. David rappresenta l'arrivismo sociale borghese, un tremendo e vorace lupo in veste di agnellino; Jenny - siccome il film è sostanzialmente una fiabetta, il che non è esattamente un complimento, dati i presupposti - è Cappuccetto rosso (ingenua ragazzina di famiglia della middle class con ambizioni oneste, ma comunque alte) perduta nel bosco, che al lupo dalle fattezze di agnellino si affida ciecamente. Ma a un certo punto il lupo si autoelimina, consapevole di sbagliare nel suo essere lupo: no, questo davvero non lo si può accettare. Il migliore nel cast è il padre, Alfred Molina; c'è anche Emma Thompson in una particina. Ogni tanto la Scherfig si lascia prendere la mano ed esagera in 'hollywoodismi' - sensazionalismi, spettacolarismi - francamente superflui (es. la scena in cui, nel finale, Jenny torna dalla preside e, durante un dialogo dai toni piuttosto calmi e dagli argomenti pacifici, la camera stringe progressivamente sulle figure delle due, campo/controcampo, fino al primo piano: manco fosse un film dell'orrore e l'assassino si stesse rivelando alla sua prossima vittima). Peccato, già. 5/10.

Sulla trama

Inghilterra dei primi anni '60. Jenny ha 16 anni, va al college, ama la Francia; incontra David, che ha il doppio dei suoi anni e le permette di conoscere il mondo ed i divertimenti degli adulti, sesso escluso: locali, mostre, weekend all'aperto. E infine, dopo aver convinto i genitori di Jenny, riesce a portarla anche a Parigi. Ma David nasconde più di un segreto...

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