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500 giorni insieme

Regia di Marc Webb vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su 500 giorni insieme

di sethb
7 stelle

Una storia di vita, di strade perse e poi ritrovate, oppure mai trovate, e poi, infine, trovate. Una storia d'amore, su come si raccontano le storie d'amore, e su come le stesse storie d'amore, a volte, non siano storie d'amore.

 

Questo è 500 Days of Summer, film risalente all'ormai lontano 2009 ed esordio alla regia di Marc Webb. Un esordio che potrebbe essere un punto di partenza più che buono per la carriera di qualsiasi regista; se non fosse che Webb ha, poi, proseguito la sua di carriera con la fallimentare ed incompleta trilogia di The Amazing Spiderman, e con i facilmente dimenticabili Gifted The Only Living Boy in New York. Ma passiamo a questo film.

 

500 Days of Summer è un film romantico atipico; nulla di rivoluzionario, ma, di certo, atipico. Si presenta dicendo di NON essere una storia d'amore, ma mente. O meglio, mente almeno in parte. Perché la storia che ci viene raccontata è sì d'amore, ma solo se guardiamo uno solo dei due lati, ovvero quello di Tom, il nostro protagonista, interpretato da un ottimo Joseph Gordon Levitt. Infatti, uno dei messaggi principali trasmessi dal film è che le storie d'amore, se viste solo dalla prospettiva di uno dei due, risultano spesso falsate e/o alterate. 

Tom ci viene presentato come il classico ragazzo un po' timido ma dalla personalità e dai gusti interessanti, che crede nell'amore, nel destino e che, una volta innamoratosi perdutamente di lei, fa di tutto per la loro storia, per poi rimanere ferito e trattato in maniera ingiusta, da lei. Lei è Summer (la solita, splendida, Zooey Deschanel), ma il modo in cui ci viene presentata ha poco a che vedere con la stagione da cui prende nome, che ispirerebbe calore, solarità. Fin dall'inizio viene posta come una ragazza fredda, dal sangue freddo, dall'atteggiamento freddo, che non crede nell'amore, né nel destino, che rifiuta di legarsi ad una relazione e che, all'improvviso, lascia Tom, su due piedi, con una freddezza glaciale, senza giustificazione, per poi, qualche mese dopo, sposarsi con il primo che capita.

 

Questo è come ci vengono presentati i personaggi dall'inizio del film e per quasi tutta la sua durata, almeno apparentemente. Bene, ora prendete questa presentazione dei personaggi, appallottolatela e lanciatela nel cestino. Perché Tom non è un angioletto ferito ingiustamente e Summer non è una stronza robotica dal sangue freddo. Entrambi sono umani, ed entrambi hanno dei difetti, così come dei pregi. Il difetto principale di Tom è di essere troppo passivo, di rimuginare troppo sulle cose, di incaponirsi ed involucrarsi troppo in sé stesso e in quella che è la sua idea di amore puro e segnato dal destino. Ma Tom, soprattutto, è perso. Un giovane uomo perso, senza una strada da seguire, che non sa dove andare. E' intrappolato in un lavoro stabile in cui è bravo ma che lo nausea, e pensa, di tanto in tanto, a quello che era il suo lavoro dei sogni, senza però fare nulla a riguardo. Anche Summer è persa; una giovane donna che si trasferisce nella grande L.A. per provare a dare una svolta alla sua vita; vita che è stata segnata, in tenera età, dal divorzio dei suoi genitori, che le ha inconsciamente inculcato quel suo ripudio per l'amore e che l'ha portata a costruire intorno a sé quel muro che non lascia valicare quasi a nessuno, per paura di essere ferita.

Se sommiamo due situazioni simili, il risultato che otteniamo non è così soprendente. Si incontrano, c'è un minimo di attrazione fisica e intellettuale, e allora: lui si innamora perdutamente e si convince che lei sia the one (quella giusta) e che deve essere sua per forza; lei si trova bene con lui, gli vuole bene, ma non così tanto da lasciargli oltrepassare completamente quel muro e, alla lunga, si rende conto che non è lui la persona che può renderla davvero felice e con cui lasciarsi trasportare, finalmente, dall'amore. Se ne accorge poco a poco, la fiamma che la animava nel loro rapporto si inizia a spegnere, ma lui non se ne accorge e, quando viene lasciato, va su tutte le furie, gli si spezza il cuore e non trova giustificazione a questo comportamento. Qualche mese più in là, lei conoscerà la persona che davvero la porterà a dimenticarsi di tutte le sue paure e a credere nel destino e nell'amore.

 

"Lei non ti ha mai tradito, non si è mai approfittata di te, ti aveva detto sin dall'inizio che non voleva una relazione e tu hai accettato".

In una scena chiave del film, Vicky, la ragazza con cui Tom è ad un appuntamento combinato, gli dice queste parole dopo aver ascoltato quella che è la storia della relazione fra lui e Summer SECONDO TOM. Perché, come anticipato sopra, il film ci mostra solo il lato della storia di Tom, facendoci però capire, poco a poco, che quel lato della storia non è completamente corretto. Ma, nonostante le sofferenze che gli porta, la storia-non storia avuta con Summer serve a Tom, gli serve per capire, per maturare, e per dare finalmente la svolta decisiva alla sua vita.

Quando incontra Summer, lui è quella persona confusa, persa e rimuginante di cui parlavamo prima; dopo aver incontrato Summer, dopo esser stato deluso dalla loro relazione e dopo aver trascorso mesi "in lutto", lui trova finalmente la sua strada, e diventa una persona diversa, migliore. Capisce che l'amore è qualcosa di molto complicato e forse anche di inventato, che non si può ridurre a qualche canzone indie e ad un paio di film smielati, e che il destino spesso è solo una coincidenza. Attenzione, però: Tom non smette di credere completamente nell'amore o nel destino, e il film non ci dice che queste due cose non esistono. Quello che fa il film e di cui si rende conto Tom, è che spesso idealizziamo questi due concetti e cerchiamo di vederli ovunque, per via dell'ambiente che ci circonda, sovrabbondante di canzoni d'amore, cartoline d'amore e film sull'amore (sarà per questo che il film si professa "non una storia d'amore"?). Tom lo capisce, ma in lui rimane quella fievole fiammella, che poi, con tutta probabilità, si riaccende con l'incontro che vediamo nel finale. La stessa fiamma che ha, finalmente, iniziato ad ardere intensamente in Summer, dopo aver incontrato suo marito.

Come abbiamo detto: Tom trova la sua strada, si dà alla sua vera passione, l'architettura, si mette in gioco, in tutti i sensi. Nel finale, quando incontra Autumn, notiamo questo cambiamento: lui l'ha appena incontrata, eppure le chiede direttamente di uscire, quando, invece, più di un anno prima, aveva passato settimane a fantasticare, scervellarsi e stalkerare Summer, senza neanche provare a chiederle di uscire, finché non era stata lei a fare il primo passo. Questo differenza sostanziale è il segnale inequivocabile del cambiamento del personaggio. Tom ha davvero trovato la sua strada, è una persona diversa, ma anche un po' la stessa. Per questo il giorno numero 500 è quello: a parte qualche breve apparizione, Summer era ormai sparita dalla sua vita da un po', ma il conteggio dei giorni di estate (summer) andava avanti; fino al numero 500, l'ultimo, perché è il giorno in cui Tom, finalmente, trova la sua strada e diventa un'altra persona; il giorno del cambio di stagione, dall'estate (Summer), all'autunno (Autumn). Destino?

 

Dalla prolissa analisi del significato del film e dell'evoluzione dei personaggi, si evince che giudico più che positivamente la pellicola, che si fa apprezzare sotto tanti aspetti, sia narrativi che tecnici che recitativi. Promossa con buoni voti.

 

Una nota per me molto stonata, che non c'entra col film in sé, è la gestione da parte della distribuzione italiana. Trovo rivoltante la scelta di cambiare i nomi di Summer ed Autumn in Sole e Luna. Stona ttantissimo e risulta ridicolo, senza, peraltro, mantenere il gioco di parole con il titolo, che viene tradotto con un banale "500 giorni insieme". Ancora una volta, bocciate le versioni italiane. D'altronde, siamo pur sempre quelli di "Se mi lasci ti cancello"...

 

 

"It's these cards, and the movies, and the pop songs. They're to blame for all the lies and the heartache. For everything." (Tom Hansen)

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