Espandi menu
cerca
Al capolinea - La fine dei pesci

Regia di Rupert Murray vedi scheda film

Recensioni

L'autore

barabbovich

barabbovich

Iscritto dal 10 maggio 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 81
  • Post 7
  • Recensioni 3635
  • Playlist 4
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Al capolinea - La fine dei pesci

di barabbovich
8 stelle

Cosa pensereste se nel vostro ristorante di fiducia vi dovesse capitare di trovare nel menù carne di leopardo o di elefante bianco? È la domanda che dovrebbero porsi i tanti consumatori di tonno rosso o di altre specie ittiche in via di estinzione, il cui comportamento d'acquisto è regolato dalla diversa visibilità dei dati (è possibile stimare il numero di pesci che nuotano negli oceani? Qualcuno ci ha provato…). Partendo da un'inchiesta appassionata di Charles Clover, poi diventata un libro, il film di Rupert Murray ci racconta le cause che ormai ci stanno rapidamente portando ad esaurire le potenziali risorse per sfamarci, quelle fornite dal pesce, appunto, che si potrebbero esaurire nel 2048. La prima a salire sul banco degli imputati è la pesca a strascico, che - grazie a tecnologie avanzatissime e a megapescherecci incredibilmente evoluti - riesce a catturare quantità incredibili di pesce a danno dei fondali. Le conseguenze sono molte: dagli squilibri creati dall'azione umana sulla fauna marina (prede che si moltiplicano a dismisura perché mancano i predatori), passando per il disastro avvenuto in Canada nel 1992, quando da un giorno all'altro 40.000 persone si trovarono senza lavoro dopo che il merluzzo fu decimato, proseguendo per la proliferazione di meduse e vermi d'acqua, fino all'effetto serra dovuto al fatto che è dimostrato che le deiezioni dei pesci aiutano a trattenere l'anidride carbonica nel mare. I governi se ne fregano e noi italiani, naturalmente, ci distinguiamo per "astuzia" e spregio delle regole, mandando persino gli aerei a pedinare gli spostamenti dei tonni sopra i cieli di Lampedusa per poi segnalarli ai pescherecci. Se solo si riuscisse a capire che finché la Mitsubishi (avete letto bene: l'azienda che produce automobili e tecnologie) rimarrà la più grande industria nella pesca di tonno rosso al mondo e fino a quando i governi continueranno a non dire nulla sulla concorrenza tra megapescherecci e le piroghe dei pescatori dei paesi del Terzo Mondo, niente potrà cambiare e le riserve ittiche che avrebbero potuto soddisfare il fabbisogno alimentare di una popolazione umana in crescita arriveranno al capolinea.
Merito al regista e ai tanti esperti intervistati per averci segnalato un problema parzialmente nascosto e per averlo fatto con immagini forti e scene di caccia in mare che fanno chiudere lo stomaco.
Da rivedere, sul tema degli scempi compiuti dall'uomo in mare, altri due ottimi documentari: L'incubo di Darwin e The cove.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati