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Drag Me to Hell

Regia di Sam Raimi vedi scheda film

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La recensione su Drag Me to Hell

di trebby
2 stelle

Nel 2008 sono stati girati diversi film dell'orrore, molti di essi sono pellicole più che dignitose penso ad esempio  ''Jennifer body'' con una Megan Fox all'apice della carriera oppure ''il mai nato'' che si occupa dei dybbuck. Finora ho citato due pellicole sotto diversi punti di vista abbastanza originali e per niente brutte, tuttavia nel 2008 è stato girato pure questo brutto film intitolato ''drag me to the hell'' titolo che ricorda sinistramente la hit degli AC/DC ''highway to hell'', immaginate poi la vecchia zingara Silvia Ganusch che canta questa canzone. La trama poi fa ridere i polli: un'impiegata di banca nega un mutuo alla vecchia zingara Silvia Ganusch la quale incolerita le scatena contro un orribile maledizione zingaresca a causa della quale la povera impiegata sarà tormentata per tre giorni da un demonio a forma di caprone che al termine dei tre giorni la trascinerà all'inferno. Una trama un tantino ridicola, per prima cosa il film fa schifo perchè lo dirige Sam Raimi regista di spider man che dirigendo questo film crede forse di dirigere un film sui super eroi della Marvell. Il film poi gronda d'umorismo involontario in una maniera imbarazzante che più imbarazzante non si può, non voglio rivelarvi il finale ma immagino che qualcuno si farà una mezza risata.  Per quanto riguarda la scelta degli attori qualcuno potrebbe obiettare giustamente che Justin Long è un attore di commedie leggere, tuttavia questo simpatico giovanotto americano anni prima recitò in ''jeepers creepers il canto del diavolo'' un buon film dell'orrore, e lo fece in maniera esemplare. Alison Lohman che spesso ha recitato in film drammatici se la cava piuttosto bene; in poche parole i due attori se la cavano molto bene la trama tuttavia è concettualmente sbagliata. La scelta della cultura zingaresca non è delle più azzeccate, vuoi per il pernicioso razzismo di cui è vittima quest'etnia, razzismo che li descrive come un popolo di ladri, bricconi ed imbroglioni. Quindi a causa del razzismo che pervade l'immaginario collettivo quando si parla di zingari, quando si immagina una maledizione scagliata dagli zingari l'istinto è quello di farsi quattro risate. Non so se mi spiego? Quello che voglio dire è che usare gli zingari per fare un film del genere sembra quasi una parodia degli stereotipi e dei luoghi comuni che circondano gli zingari, un film impossibile da prendere sul serio, sembra quasi una barzelletta sugli zingari.  Forse era meglio fare un film sul voodo, sulla macumba e su tutta la magia nera caraibica anzichè sta favoletta di cattivo gusto.

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