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L'uomo che aveva picchiato la testa

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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La recensione su L'uomo che aveva picchiato la testa

di mm40
2 stelle

Chi è Bobo Rondelli? Opzione 1: quello che negli anni '90 cantava Ho picchiato la testa,  con la band demenziale Ottavo padiglione, poi giustamente risucchiato dal nulla da cui proveniva (risposta di chi ha buona memoria e ai tempi ascoltava qualcosa di più oltre alle quattro principali hit radiofoniche). Opzione 1 - bis: boh? (risposta di chi non c'era o non ascoltava musica oltre al cosiddetto mainstream, o semplicemente di chi a distanza di tanti anni ha comprensibilmente rimosso). Opzione 2, quella qui proposta con modestia e umiltà da Virzì, amico di sempre di tale Rondelli: il più grande genio musicale italiano mai esistito, un poeta fatto e finito, il nuovo Piero Ciampi (ancor più) incompreso, colui che negli anni '90 c'erano solo lui, con gli Ottavo padiglione, e gli Elio e le storie tese a fare quel genere, ma la sfiga - complice l'ostinata volontà dell'inflessibile, immarcescibile Rondelli di non volersi piegare alle meschine logiche del mercato ed alla mercificazione della sua Arte - ha voluto che la fama e i soldi andassero al gruppo meno dotato e meritevole dei due. La verità ovviamente passa anni luce distante da quanto Virzì, impressionantemente lontano da quanto millantato in questi settanta deliranti minuti, da quanto, pur con tanto amore e dedizione, il regista di Ovosodo vuole farci credere: il mediocrissimo Rondelli non ha lasciato alcuna traccia del suo passaggio, se non per quella breve parentesi ricolma di idiozia e volgarità gratuite all'inizio dei '90 (a chi ai tempi c'era e sa di che si sta parlando, certo non sarà sfuggita le levità e l'impalpabile poesia, che davvero sembra un furto non dichiarato dal repertorio di Ciampi, di brani come Domani mi sparo una sega, tanto per dire). Agiografia smodata in pieno delirio di onnipotenza, questo Uomo che aveva picchiato la testa è poco meno che un filmino affabulatorio che stravolge i fatti concreti e reali per troppo amore. Questo accade, purtroppo, quando denaro, mezzi e distribuzione vengono affidati in mano a persone prive di senso della misura e scrupoli di onestà. L'avesse girato per il compleanno di Rondelli e per farglielo vedere a casa sua davanti ai suoi quattro amici, andava benissimo, anzi era pure eccessivamente curato. Ma, lanciato sul mercato italiano, è semplicemente un prodotto che si rende ridicolo da sè, dal primo all'ultimo minuto. 2,5/10.

Sulla trama

Una giornata in compagnia di un amico di Virzì che nel tempo libero canta e che anni fa ebbe la fortuna di far passare per qualche tempo un suo brano per radio, con il gruppo demenziale degli Ottavo padiglione.

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