Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Molto, moooolto simile a "The Others" di Amenabar, sia per la struttura, sia per l'atmosfera, sia per l'ottima interpretazione degli attori; ma soprattutto per il capovolgimento finale.
Quando lo vidi per la prima volta, inizialmente non sapevo che fosse di Scorsese, lo avrei scoperto solo nei titoli di coda. Non sapevo nemmeno che ci fosse un libro; credevo fosse un soggetto originale.
Avrei pertanto scommesso un occhio che Amenabar avesse sfornato un secondo capolavoro, invece...
Il punto dolente di queste opere è che... devi per forza arrivare alla fine!
Non puoi andartene dopo mezz'ora, dicendo che ti stai annoiando, perché l'effetto è come quello un archibugio ad avancarica: stappi il corno con la polvere, la butti dentro dosandola oculatamente, richiudi, pressi con lo stantuffo, estrai una pallottola, la infili dentro, prendi la mira... Alla fine hai impiegato un minuto di preparazione, per sparare un colpo che richiederà una frazione di secondo.
Tuttavia, senza quella preparazione, il colpo non sarebbe mai partito.
"Shutter Island" è esattamente così: una serie di elementi, incomprensibilmente scollegati tra loro, che ti si accumulano nel cervello in modo disordinato, inframmezzati da visioni e flashback che aumentano la tua confusione... Poi, il finale da svenimento che spiega tutto in pochi minuti, dopo due ore che ti spremi le meningi (inutilmente) per capire la soluzione del mistero.
Ovviamente, occorre un regista capace... Ma qui parliamo di Scorsese, mica dei Vanzina.
Consiglio a tutti di vederlo una seconda volta, quando sapete già come finisce. Sarà anche più interessante, perché scoprirete decine di dettagli che vi erano sfuggiti.
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