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Shutter Island

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Shutter Island

di tafo
6 stelle

Il film alla fine c'è anche se non è un film alla << Scorsese >> , ne apre una nuova fase, l'avesse fatto un giovane regista ( Fincher, Gondry ) si sarebbe parlato di capolavoro, per il regista italo-americano significa lasciare la bandiera del cinema classico a Eastwood e potersi confrontare tranquillamente con le nuove tendenze estetiche del cinema americano. La fuga dal reale come unica possibilità per superare i traumi della vita privata e pubblica, senza dimenticare l'eventualità che questi traumi siano indotti dall'esterno. Il nostro sembra per la prima volta, seguire la moda, dopo averla fatta per decenni, costruisce un film dove l'estetica iper-onirica travolge anche l'etica che va a ricostruire la paranoia degli anni cinquanta americani. Viene ripreso il tema del doppio presente nel penultimo film e portato alle estreme conseguenze psicologiche, perdendo ogni concreto appiglio al reale, dove tutto è contemporanemente vero è falso, reale e sognato, spontaneo e indotto. Dove è quasi impossibile ricostruire la trama con un finale che resta aperto, Di Caprio è ancorà malato o non è stato ancora manipolato?
Ho parlato di film alla moda , anche perchè la seconda visione ne farebbe calare la valutazione, difetto comune a molti film del genere che non svelano tutto ma svelano troppo. L'etica paranoica maccartista sembra stare tutta nelle autorità del film, infermieri, medici e poliziotti , che sembrano meno seri dei pazzi, forse perchè visti con gli occhi del protagonista.
I difetti sono quelli del cenone di natale, troppo pieno, troppo lungo, troppo verboso, in cui non si digeriscono bene le sequenze oniriche con la moglie e nemmeno i riferimenti al cinema degli anni quaranta e cinquanta amato dal nostro.

Su Martin Scorsese

Nella sua ampia filmografia è una novità assoluta, mantenendo giusto qualche legame con Fuori Orario e il film con Nicolas Cage.

Su Leonardo DiCaprio

l'intesa tra lui e il regista sembra crescere, il ruolo è calzante.

Su Mark Ruffalo

faccia perfetta da sbirro infatti fino alla fine di caprio ci crede...

Su Ben Kingsley

In alcuni momenti sembra più folle dei folli, sempre sicuro della sua autorità.

Su Michelle Williams

più che la moglie malata del protagonista , sembra la protagonista di video musicali di un gruppo di post-rock.

Su Max Von Sydow

si vede poco ma c'è.

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