Regia di Duncan Jones vedi scheda film
Avevo apprezzato "Source Code", una boccata di aria fresca nella cinematografia degli ultimi anni (ed un autentico rompicapo per uno spettatore che non sia più che attento allo svolgimento della trama). Qui Duncan Jones si può dire facesse le prove generali, visto che molte delle tematiche ritorneranno nel suo successivo lungometraggio. Tuttavia l'incastro della trama è forse più prevedibile, limitato a cercare di dare un senso ad una clonazione di un astronauta che deve a tutti i costi sopravvivere al suo stesso annientamento,ingranaggio di un meccanismo più grande di lui. Pur con qualche buco narrativo (la "soprendente" solidarietà del robot in grado di contravvenire agli ordini ma soprattutto alla sua programmazione e favorire la fuga del suo comandante) il film comunque è gradevole, ben interpretato e continuamente teso indipendentemente dal minimalismo di situazioni e scene di cui è pervaso. Rimane forse il rammarico di non vedere maggiore coraggio nello sviluppo della trama, ma non si può certo dire che le capacità del regista siano venute meno (lo dimostrerà proprio con "Source Code", un vero gioiellino che merita di essere visto).
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