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Una notte da leoni

Regia di Todd Phillips vedi scheda film

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La recensione su Una notte da leoni

di Antisistema
5 stelle

Cazzatona americana che nel 2009 è stata capace di incassare oltre 460 milioni a fronte di un budget di soli 35 milioni, Una Notte da Leoni di Todd Phillips è un titolo divventato nostro malgrado uno dei pochi cult del nuovo millennio lanciando al contempo la carriera di vari attori come Zach Galifianakis e sopratutto di Bradley Cooper. 

Il canovaccio offriva comunque spunti interessante; come vi comportereste se durante un addio al celibato a Las Vegas dopo una notte di bagordi ed alcool, il giorno dopo svegliandovi sbronzi vi accorgereste di aver smarrito un vostro amico che deve sposarsi di lì a poco? Questo è ciò che capita a Philip (Bradley Cooper), Alan (Zach Galifianakis) e Stuard (Ed Helms), quando risvegliandosi nella suite dell'albergo si sono accorti loro malgrado di aver perso il loro amico Doug (Justin Bartha), che il giorno dopo deve sposarsi. 

Nulla di problematico se non fosse che nessuno di loro rammenta più nulla della serata e quindi devono intraprendere un percorso a ritroso per scoprire cosa hanno combinato durante la lunga nottata e sopratutto ritrovare il loro amico prima di guai seri. 

 

 

La commedia quindi si fonde con il giallo, abbiamo gli effetti e andando a ritroso dobbiamo scoprire la causa scatenante. Il problema del film è nella sua duplice anima, è una commedia demenziale ma alcune conseguenze per i nostri amici sono molto serie, quindi il problema principale è il dover credere che i nostri quattro mattacchioni nella lunga nottata a Las Vegas, da ubriachi hanno combinato di tutto e di più (furti d'auto della polizia, matrimoni a sopresa, tigri nel bagno, neonato spuntato da chissà dove e criminali a cui sono stati rubati dei soldi) senza che nessuno li fermasse, nonostante siano stati in ospedale (possibile che nessun dottore visto il loro stato dopo la visita non li abbia fermati? E' assurdo). 

Chiaramente la ricomposizione del giallo arriva a ricostruire un puzzle che non ha alcuna forma, catapultandoci in mezzo a situazioni o personaggi di cui sappiamo poco (perchè essendo il nostro punto di vista quello dei protagonisti, non li conosciamo) e dopo che le linee verranno a ricongiungersi tra loro, ci si accorge come i vari risultati non combacino per niente tra loro, per via del troppo eccesso spinto da parte degli sceneggiatori. Qualcuno ha parlato di Memento di Christopher Nolan (2000) in versione demenziale, ma manca comunque un'architettura che regga il tutto, anche eprchè ci sono due toni che fanno a cazzotti tra loro, visto che il film ha si una comicità demenziale, ma le conseguenze delle loro azioni, risultano essere molto serie. 

 

 

I nostri protagonisti che erano partiti in modo tanto trasgressivo, cominciando da Philip che vuole spassarsela a più non posso lontano dalla famiglia per un paio di giorni ed invece appena sperimentano l'eccesso, fanno di tutto per ritornare allo status quo per presentarsi nel modo migliore possibile al matrimonio di Doug con abiti da cerimonia e capelli in ordine, nascondendo alle loro famiglia la notte di bagordi ed eccessi. Più che leoni, ci ritroviamo innanzi a dei cucciolotti senza denti che fanno finta di ruggire; parlano molto mentre e poi alla fin fine si dimostrano tutto fumo e niente arrosto, poichè la cosa più importante è l'happy ending che riporti il tutto allo status quo borghese. 

Non che non si rida qua e là, ma alla fine è comicità di grana grossa, purile e anche abbastanza volgarotta; siamo dalle parti di certa commedia greve nostrana (siamo sicuri che un Neri Parenti o un Vanzina a parità di mezzi e attori avrebbero fatto di peggio?), solo che costando 35 milioni, inserito all'interno dell'apparato cinematografico Hollywoodiano e la presenza di attori come Galifianakis e Bradley Cooper che ci credono con tutto loro stessi (certo che una una volta dall'actor's studio gli attori erano destinati a fare roba di ben altro spessore... i tempi sono cambiati evidentemente), il film "sembra" bello, quando in realtà è veramente poca roba nonostante si segua sino alla fine per via del senso del ritmo. Nonostante questo, comunque risulta inspiegabile il premio Golden Globe come miglior commedia. 

 

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