Regia di David Lowell Rich vedi scheda film
Holly Parker (Lana Turner), una donna altolocata trascurata dal marito, un influente diplomatico (John Forsythe), ha una tresca con l'amico di famiglia Phil Benton (Ricardo Montalbán). Quando però la donna decide di troncare la relazione, tra i due scoppia un litigio nel quale Benton, perde la vita, dopo essere accidentalmente scivolato da una scala. Tornata a casa Holly scopre che la suocera (Constance Bennett) l'ha fatta pedinare e ha intenzione di ricattarla.
Intorno alla seconda metà degli anni sessanta parecchie star dell'epoca d'oro di Hollywood andarono in declino in seguito alla crisi dello star system e all'avvento della New Hollywood. Neppure Lana Turner ne fu esente, e complice anche la sua tormentata vita privata, la carriera dell'attrice conobbe una lenta ma inesorabile decadenza negli sessanta e settanta, che culminerà nel suo ritiro dalle scene nel 1980. "Madame X" è forse l'ultima pellicola di qualità interpretata dall'attrice.
Il soggetto proviene da un romanzo di Alexandre Bisson, già portato sullo schermo in varie occasioni precedentemente (per maggiori approfondimenti vedasi la scheda del Mereghetti, edizione 2017): nonostante il titolo richiami il giallo e il thriller, "Madame X" è invece un efficace melodramma, con tutte le carte in regola per coinvolgere e, in certi momenti, persino commuovere il pubblico. E seppure la storia assuma a tratti risvolti improbabili, il risultato finale è convincente.
È il terzo film, e il primo importante, di David Lowell Rich, regista che nell'arco della sua piuttosto prolifica carriera (soprattutto televisiva) non ha mai brillato per genialità: qui si limita a dirigere "alla Douglas Sirk", e ci riesce in maniera tutt'altro che maldestra, anche se la forza visionaria del modello rimane lontana anni luce e la regia risulta priva di originalità.
In fondo, se il film funziona è merito soprattutto dell'interpretazione della Turner, che ha il coraggio di mostrarsi imbruttita e invecchiata per rendere al meglio la degradazione fisica e morale del suo personaggio. Ma anche il resto del cast è all'altezza: una perfida Constance Bennett, alla sua ultima interpretazione cinematografica; Burgess Meredith nel ruolo del laido maneggione; Keir Dullea, nei panni del figlio ignaro; e infine John Forsythe e Ricardo Montalbán, anche se entrambi abbastanza sacrificati in termini di minutaggio. Fotografia ricca di suggestioni cromatiche (non a caso curata da Russell Metty, fedele collaboratore di Sirk).
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