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Non è ancora domani (La pivellina)

Regia di Tizza Covi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non è ancora domani (La pivellina)

di zombi
9 stelle

un miracolo di visione. una mescolanza di finzione e mockumentary come a volermi far credere che stai girando un documentario, ma filmi persone reali che(come se gli attori professionisti non fossero reali) segui come fossi invisibile o talmente piccolo che non si accorgono che gli stai praticamente attaccato addosso. una bimba viene trovata in un giardinetto nella periferia romana(ma potrebbe essere la perfieria di qualsiasi grande città, italiana o europea)da una signora che cerca il cane. la bimba viene portata al sicuro nella roulotte e viene trovato un bigliettino nella tasca della giacchetta della bimba. una madre chiede a chiunque trovi l'infanta di prendersene cura fintanto che lei non riuscirà a riprendersela. non è facile credere a tutto il film, ma si può pensare che lontano dal centro della cultura capitolina, in un campo nomadi italiano dove la gente tira a campare esibendosi nelle piazzette di tutta italia, questo possa accadere. del resto siamo nell'ambito della favola, talmente il film di predispone bene nei confronti della visione ma anche della vita in generale. mi è capitato spesso e volentieri di ritrovarmi con un sorriso beato stampato sulla bocca, e di percepirlo bene. stavo bene vedendo questo film. perchè finalmente in tempi così di magra ho visto un prodotto destinato ad essere visto e giudicato da un pubblico, mi ha fatto sentire bene e mi ha fatto veramente venire voglia di recensirlo.... entusiasticamente poi. la storia è presto detta. il pubblico insieme ai protagonisti si aspettano che la madre torni a riprendersi la piccola. ma così come non la vediamo abbandonarla, non la vedremo nemmeno a venirsela riprendere. patrizia si affeziona all'istante, tairo il ragazzo che ha visto crescere con genitori separati, si affeziona anche lui come ad una sorellina piccola. walter il rustico compagno di patrizia vorrebbe risolvere la questione, ma solo per paura che il potere giudiziario si rivolti contro di loro, come colpevoli predestinati. la bimba invece, Aia, decide che della madre non ne vuole sentire parlare. e l'unico finale possibile, sospeso e in attesa, ci lascia con il rammarico di non saperne di più. proprio una bella visione.

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