Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
Rispetto ad altre opere del regista, qualcosa non funziona a dovere. Il film sembra più affidato agli attori e alle tipiche situazioni "alla Bong" che a una sceneggiatura convincente. Ci sono cali di ritmo, la storia appare più sfilacciata e a volte eterodiretta. Il coinvolgimento è molto meno intenso. Voto: 6+
Mother (Madeo) è il quarto film di Joon-ho Bong che guardo, dopo Parasite, Memorie di un assassino e Snowpiercer (in ordine di gradimento). Inizio a riconoscere i suoi stilemi caratteristici, presenti anche in questo film. La prospettiva "dal basso", cioè dal punto di vista delle classi più umili, spesso prive di un vero lavoro e soverchiate dal sistema, è incarnata dalla madre protagonista eponima, che sacrifica l'intera esistenza per proteggere il figlio ritardato. L'arroganza sorniona dei potenti è mirabilmente evocata nella scena in cui il principe del foro riceve la cliente, mentre si intrattiene con tre giovani escort (ricorda tanto gli anni d'oro di Silvio e del burlesque). Le piccole furbizie malvagie che i poveri escogitano per fare le scarpe ad altri più miserabili di loro sono rappresentate dal falso amico che sistematicamente incolpa delle proprie malefatte il figlio della protagonista. C'è il tema ricorrrente della donna come "macchina da sesso" al servizio dell'uomo: non si capisce se la fissazione per le ragazzine sia precipua della Corea in generale o di Joon-ho Bong in particolare. E poi, immancabile, lo "scioglimento" violento della tensione accumulata.
Tutto bene quindi? Nì, perché rispetto alle opere succitate, in "Mother" qualcosa non funziona a dovere. Il film sembra più affidato agli attori e alle tipiche situazioni "alla Bong" che a una sceneggiatura convincente. Ci sono cali di ritmo, la storia appare più sfilacciata e a volte eterodiretta. Il coinvolgimento è molto meno intenso. A un certo punto ho addirittura "mandato avanti veloce", uno dei peggiori insulti per un film.
Insomma, per me non andiamo oltre la sufficienza. Voto: 6+.
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