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Vendicami

Regia di Johnnie To vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Vendicami

di AndreaVenuti
8 stelle

Vendicami è un film di Hong Kong (co-prodotto con finanziamenti francesi) diretto dal maestro del noir Johnnie To, con un cast stelare, infatti oltre alla rock star francese Johnny Hallyday troviamo delle leggende locali come Atony Wong, Simon Yam, Lam Suet e Gordon Lam; l'opera firmata Milkyway (casa di produizone di To e dell'amico Wai ka Fai, qui autore della sceneggiatura) ha vinto  il Leone Nero al Courmayeur Noir festival del 2009 oltre ad essere stata presentata in concorso  al Festival di Cannes.

Vendicami è un capolavoro, è la summa del cinema di To, alcuni utenti del sito  hanno evidenziato una sceneggiatura scarna, carente e prevedibile, tuttavia è una cosa assolutamente voluta: in Vendicami  ritroviamo la perdità della centralità narrativa (elemento noto del cinema di To) con il protagonista che incontra i suoi futuri "migliori amici" per puro caso, inoltre non verrà mai a conoscenza del motivo per cui la sua famiglia è stata annientata.

 

To ripropone un crime-movie  disposto a dialogare con la  realtà politica,economica e culturale del paese; per prima cosa il protagonista del film ad un certo punto perderà completamente la memoria, soluzione narrativa altamente emblematica, quasi a sottolineare di come il cinema di Hong Kong stia lentamente dimeticando le proprie radici/passato tuttavia basta poco, come un semplice "adesivo",  per far si che la magia cinematografica locale non sparisca per sempre.

Il protagonista si chiama Frank Costello, omonimo anti-eroe di Jean-Pierre Melville, pioniere del genere noir francese, autore molto amato dalla seconda New Wave honghonghese (in origine il protagonista doveva essere Alan Delon ma non ha accettato la parte); chiaro omaggio al cinema francese, gesto simbolico che indica la chiusura del cerchio, che ha regalato molte opere degne di nota.

 

Vendicami come ho già scritto in precendenza è una summa del cinema di To, come dimostrano i tre aiutanti di Costello, gangster con un proprio codice d'onore legati da una profonda amicizia (elementi fondamentali per questo cinema)

La regia è sublime, si parte con un piano sequenza con carrellata orizzontale utilizzata per presentarci tutti i membri della famiglia Costello che da li a breve verrà letteralmente trucidata; le sequenze d'azione sono magnifiche, ritroviamo quel senso geometrico contraddistinto dalla perfezione formale di gesti e movenze.

Il gunfight nel bosco al chiaro di luna  è un qualcosa di indescrivibile, l'introduzione del duello rimanda al genere western per poi tornare allo stile To; l'autore ormai è consapevole della propria grandezza e lo dimostra l'autoreferenzialità con i tre "aiutanti" che completeranno la vendetta in una sequenza  già vista in Exiled, qui però le parti sono invertite ed i nostri anti-eroi da prede si trasformano in predatori, l'unico elemento immutato è rappresentato dal boss senza scrupoli interpretato da Simon Yam.

Continuando sul discorso tecnic, To è uno dei pochi ad usare con grazia il rallenty ed il dutch angle

To e poesia ormai sono sinomio.

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