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Persecuzione

Regia di Patrice Chéreau vedi scheda film

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La recensione su Persecuzione

di supadany
6 stelle

VOTO : 6,5.
Film coraggioso, quasi ostinato nel percorrere la sua strada senza restrizioni, di Patrice Chereau, costruito attorno alla figura di Daniel e su tutto quanto che gli ruota attorno che non è proprio come vorrebbe (ma nella vita molto ci succede e non sempre possiamo sceglierlo).

Daniel (Romain Duris) è un uomo costantemente impegnato nella vita, persona che vuole vivere  con ardore e che si pone interrogativi, soprattutto sul suo rapporto, ondivago, con Sonia (Charlotte Gainsbourg), che vorrebbe più completo, ma anche con Michel l’amico, pieno di problemi insoluti, con cui condivide più tempo.

Come se non avesse già abbastanza cose da sistemare (si reca anche spesso in una casa di riposo dove trascorre il suo tempo con gli anziani a turno, per lui un viaggio tra il ricordo ed una necessità di fuga) un giorno nella sua vita irrompe un uomo (Jean-Hugues Anglade) che dice di amarlo e che, nonostante le ritrosie, anche violente, di Daniel, continua a presentarsi alla sua porta.

Film misterioso, criptico in più punti (soprattutto il finale dove tutti sembrano andare per la propria strada, quasi avessero capito che è semplicemente giusto così) che parte in maniera quasi sfrontata con una scena nella metropolitana tanto semplice quanto impattante che, con quella dell’incidente in moto, l’altra dove ci si stacca dai rapporti inscenati per buona parte, rimane tra le cose più interessanti e rappresentative di tutta la visione (insieme ai migliori momenti di amore e scontro tra Daniel e Sonia).

Visione che ruota interamente intorno alla figura di Daniel e sui suoi complicati rapporti personali voluti (Sonia) e no (il vicino importunatore) che generano sentimenti di repulsione quanto di attrazione in un mix che fa dell’ambiguità un cifra stilistica e dove il perseguitato (Daniel) è anche persecutore.

Questo dona al lavoro una forma convincente, purtroppo la sensazione che ho avuto è di non riuscire ad afferrare tutto (resta da capire se ci sia davvero tanto da portarsi con se o no dopo la visione, un dubbio non di poco conto alla resa dei conti), soprattutto il finale, accompagnato da una traccia musicale sinuosa e bellissima, lascia inevitabilmente spiazzati (ma comunque non del tutto delusi).

Così Chereau si affida ai sentimenti vitali, ma senza scemare nell’ovvietà, e il risultato è un prodotto particolarmente  accattivante, ma che fatica a “catturare” completamente.

Per me “solo” discreto, ma forse meriterebbe una seconda visione (il che è comunque un complimento).

Su Patrice Chéreau

VOTO : 6,5.
A tratti molto convincente, complessivamente è più accattivante che completamente riuscito nella sua opera.
In ogni caso la sua mano nel trattare i sentimenti umani del cuore è interessante, non omologata e merita una visione a prescindere.

Su Charlotte Gainsbourg

VOTO : 7.
Ruolo sentimentale ambiguo, che ovviamente le piace parecchio ed in cui riesce complessivamente molto bene (per quanto da "maschietto" ogni tanto sarebbe da prendere a "schiaffi").
Quando poi è chiamata a fare "l'amore" ci mette un'enfasi totale che non si trova altrove (in questo è encomiabile) e non pare cinema, ma vero sentimento. 

Su Romain Duris

VOTO : 6/7.
Intraprendente, si mette a nudo e dimostra di saper "vivere" il suo personaggio, che così rende importante.

Su Jean-Hugues Anglade

VOTO : 6++.
Personaggio molto complicato e criptico, ma la sua intepretazione è volitiva e coraggiosa.

Su Gilles Cohen

VOTO : 6.
Sufficiente.

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