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Macabro

Regia di Lamberto Bava vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Macabro

di DeathCross
8 stelle

Un'opera davvero interessante questo "Macabro", semi-esordio intelligente di Lamberto Bava, figlio del pioniere dell'Horror italiano Mario, scritto dal regista con la collaborazione dei fratelli Pupi e Antonio Avati, reduci dal Capolavoro "La Casa dalle Finestre che Ridono".

 

Il film si apre con un prologo ben congegnato, dove l'elemento macabro del titolo (l'annegamento del bambino e l'impalamento dell'amante della protagonista in un incidente stradale) viene introdotto 'a sorpresa', dopo una sequenza più erotica che orrorifica. Dopo questo prologo, il Macabro viene tenuto nascosto per una buona metà di pellicola, lasciando però trapelare in cosa esso consista, svelandosi man mano fino a giungere alla sua esplosione nel finale 'shockante', con un'inaspettata incursione dell'elemento fantastico. Più che il Macabro in sè, a Bava jr. interessa il modo in cui tale elemento nasce partendo dalla sfera erotico-affettiva, analizzandone le sfumature più perverse e malate. Tutti e tre i personaggi principali sono, in modalità diverse, vittime di questo erotismo, di questa affettività perversa ed estrema. Innanzitutto la madre: ricoverata in manicomio dopo l'incidente, sviluppa un rapporto morboso e necrofilo con il capo mozzato del suo amante, rifiutando, non senza tentennamenti, un rapporto più 'sano', autentico con il proprietario cieco ma vivo dell'albergo. Il giovane cieco, secondo personaggio principale se non addirittura protagonista primario dell'opera, è invece vittima di un amore impossibile e tragico verso la psicotica donna: rassegnato al suo triste destino di Solitudine, il 'nostro' eroe, piuttosto insolito nel Genere, cerca di svelare il terrificante segreto della donna, ma nonostante la parziale riuscita della sua 'missione', andrà incontro ad una tremenda fine. Ultima de* tre protagonist*, anche la bambina rivela un attaccamento all'unità familiare e alla madre dai risvolti a dir poco morbosi e terrificanti, e ciò la spinge a compiere azioni malate anche peggiori di quelli madre, come uccidere il fratellino o servire per cena l'orecchio putrefatto del cadaverico compagno sessuale della madre; non va dimenticato, inoltre, che l'origine della tragedia macabra è 'merito' proprio della ragazzina, con il fratricidio sopra citato.

 

In conclusione, questa prima opera autonoma di Lamberto Bava (già collaboratore in veste di aiuto regista in "Shock", ultimo lavoro del padre Mario) è un thriller-erotico di altissimo livello, prova della grande qualità della produzione Thriller-Horror italiana degli anni '80.

 

Consigliato.

 

Voto: 8.

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