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Uomini che odiano le donne

Regia di Niels Arden Oplev vedi scheda film

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La recensione su Uomini che odiano le donne

di supadany
8 stelle

VOTO : 6/7.

Se ne è parlato troppo (e per troppo tempo) e così l’attesa, e con essa anche le aspettative, han finito per essere troppo elevate, soprattutto se paragonate a quello che poi in realtà si è visto su schermo.

Dopo la prima parte introduttiva dei personaggi (ovviamente obbligatoria in virtù anche della trilogia), e di quanto sarà successivamente al centro del racconto, si sviluppa un thriller che non è male, ma nemmeno materiale da copertina.

L’intreccio regge, ma per buona parte (tutta quella centrale) non riesce ad essere particolarmente coinvolgente, per poi acquisire maggiore spessore e consistenza, e quindi destare un certo interesse, nella lunga parte finale dove succede di tutto, chiudendo diverse questioni aperte.

Per dirla tutta la durata non è certo contenuta e questo, probabilmente, ha portato a stringere i tempi proprio quando sarebbe valsa la pena spendere qualche minuto di più (chiaramente la mia presupposizione non tiene in considerazione il libro che non ho letto).

In ogni caso, dall’inizio alla fine, l’elemento migliore è fornito dalla protagonista, sia perché il ruolo è ben tratteggiato (un personaggio forte ma al contempo fragile, borderline, con diverse sfaccettature e con un cuore reso duro dalle avversità della vita, peraltro non molto approfondite), sia perché l’attrice scelta è stata un’autentica rivelazione.

Ed anche il suo rapporto con il giornalista funziona bene, regalando una bella coppia assortita ed anche qualche momento emozionante.

Anche lo sfondo nordico aiuta, per i paesaggi freddi e vuoti, ma soprattutto per una società, spesso presa a modello di perfezione, ma con tutte le pecche possibili, dai magnati fraudolenti che la passano liscia, ai tutori dei più deboli che tutto fanno tranne quello che dovrebbero, a coloro che poi risulteranno macchiati di atroci colpe.

A completare l’insieme non mancano alcune scene forti, sia per quanto viene mostrato, sia per l’alone di dolore che si cela dietro il volto da ribelle e da incompresa della protagonista.

Nel complesso un buon film, che però lascia anche trasparire diverse potenzialità non del tutto espresse (il personaggio centrale sembra aver ancora più cose da mostrare).

A questo punto aspettiamo il remake di Fincher con la convinzione che si possa fare di meglio (anche se ovviamente l’effetto sorpresa non ci potrà più essere) in tutti i sensi (a partire da quelli prettamente tecnici),ì. Intanto, per adesso, la mia curiosità maggiore è scoprire chi sarà l’attrice che vestirà i panni di Lisbeth e che quindi dovrà far sua una pesante eredità.

Questo intanto lo promuovo anche se non a pieni voti.

Su Niels Arden Oplev

VOTO : 6/7.
Regia pulita, attenta nel mostrare l'immagine della protagonista, ma anche un pò sbrigativa, quando la tensione cresce, ed un pò rarefatta quando succede poco in scena.
Discreto, ma poteva fare meglio.

Su Michael Nyqvist

VOTO : 6,5.
Mi ha convinto.
Il ruolo è più che discreto e lui è decisamente professionale.

Su Noomi Rapace

VOTO : 8.
Colpo di fulmine.
Personaggio incredibilmente moderno ed affascinante, perchè si mostra in un modo, ma in fondo è qualcos'altro.
Perchè si muove a tentoni, ma quando c'è da essere spietati, è giustamente feroce, così come la società lo è stata con lei.
E l'attrice in questione ha appunto artigli, testa e cuore.
Difficile da rimuovere.

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