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Il solitario

Regia di Francesco Campanini vedi scheda film

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La recensione su Il solitario

di FilmTv Rivista
6 stelle

Storia nera nella bassa. Leo Piazza e i suoi complici rapinano un’altra banda reduce da un grosso colpo ma le cose vanno male e finisce in un massacro. Si salva solo lui, che riesce a scappare con tre miliardi del vecchio conio e un bell’assortimento di spietati assassini alle calcagna. Dopo la fuga tra la via Emilia e il West, Leo arriva a Roma, dove paga profumatamente un vecchio arnese della mala interpretato da Francesco Barilli per rimanere nascosto e partire il più presto possibile. Viene aiutato da una squillo, ma intanto il cerchio si stringe. Presentato in concorso all’ultimo Noir in Festival e per ora destinato a una distribuzione solo regionale (con un demenziale divieto ai minori di 14 anni), Il solitario è un tentativo piuttosto dignitoso, nonostante il basso budget, di rivitalizzare il poliziesco italiano. Non tanto quello sguaiato dei Merli e Milian quanto quello più noir di cui ci sono stati, in passato, solo pallidi ma a volte eccellenti tentativi. Che il regista, il parmense Francesco Campanini, pensasse a Fernando Di Leo è evidente sin dal cognome del protagonista, Piazza come il mitico Ugo di Milano calibro 9 (lo interpreta Luca Magri, anche co-autore della sceneggiatura); ma sono soprattutto i cattivi (cioè, a ben vedere, tutti) ad avere il grugno marchiato del banditismo cinematografico anni 70. Campanini, nel caratterizzare la parabola tragica del “solitario” e nel definire la malinconia tipica di ogni fuga, pensa anche al polar francese, azzeccando qualche sfumatura. I limiti del film sono invece nella mancanza di mezzi adeguati alla realizzazione e nella recitazione degli interpreti, a volte da filodrammatica di provincia. Francesco Barilli, oltre ad aver diretto alcuni titoli di culto come Il profumo della signora in nero e Pensione paura, è il non dimenticato protagonista di Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 10 del 2009

Autore: Mauro Gervasini

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