Espandi menu
cerca
Pelham 1-2-3: ostaggi in metropolitana

Regia di Tony Scott vedi scheda film

Recensioni

L'autore

fixer

fixer

Iscritto dal 17 febbraio 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 49
  • Post 45
  • Recensioni 93
  • Playlist 47
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Pelham 1-2-3: ostaggi in metropolitana

di fixer
4 stelle

L'aspetto più interessante di questo film peraltro mediocre è, a mio avviso, la relazione che si instaura fra Garber (Denzel Washington), ex-dirigente della metropolitana di New York e Ryder, nickname di un ex operatore di Wall Street, criminale uscito da poco di galera. Anzitutto i due protagonisti: Garber qui rappresenta il buono. Il suo essere buono è in qualche modo "sporcato" dall'accusa di corruzione (ha intascato una mazzetta dai giapponesi). E' stato, in attesa del processo, declassato e ora svolge funzioni di dirigente del traffico della metropolitana. Il rapporto che si stabilisce fra i due non è il normale negoziato che abitualmente si sviluppa fra un criminale che ha degli ostaggi e il negoziatore, persona avvezza a trattare in queste situazioni. Ryder è un criminale che ha deciso di non tornare più in galera ed è quindi disposto a tutto, anche ad uccidere tutto e tutti pur di ottenere il suo scopo: prendere il malloppo e lucrare l'investimento in Borsa in vista della sua azione. Garber è un uomo giusto che ha sbagliato, ma è deciso a riscattarsi.Ma al di là di queste considerazioni, vale la pena soffermarsi sulle ragioni di fondo dei comportamenti. Perchè Garber ha intascato la mazzetta? Per iscrivere i suoi figli alla scuola e pagare i loro studi. Questo significa che la crisi che ha investito l'America ha spezzato l'asse o uno degli assi portanti del sistema americano. Se un dirigente di impresa non è in grado di pagare gli studi ai propri figli, significa che vengono meno le strutture portanti del sistema. E se un dirigente arriva a compiere un reato pur di assicurare quello che anni fa era considerato un punto fermo della classe media americana, significa che l'imperativo morale, pilastro del comportamento del buon americano, vacilla. Una società opulenta, travolta da una devastante crisi economica, non si adatta al declassamento (c'è un evidente collegamento nel film tra abbassamento delle mansioni lavorative e discesa della fascia sociale) e, pur esitando, varca il solco tra lecito ed illecito. Dal canto suo, Ryder, che è un ex-trader di Wall Street e, come tale, conosce bene le distorsioni, le pecche di un sistema che permette vere e proprie nefandezze a carico di centinaia di migliaia di risparmiatori ed azionisti, "usa" quel sistema che, impunemente, toglie ricchezza a tanti e la concentra su pochi. Ryder, quindi, usa la sua competenza, il suo fiuto e, privo di ogni scrupolo morale, non esita ad uccidere pur di ottenere quel che vuole: diventare immensamente ricco, così come aveva visto diventarlo anni prima certi pescecani della finanza e dei sub-primes. In un rapporto fra due persone come Ryder e Garber serve cercare il terreno su cui confrontarsi. Ryder sceglie il terreno della verità. Abituato a vivere in una società dove si mente, dove cioè ci si arricchisce mentendo spudoratamente (eloquente è il modo con cui Ryder liquida il sindaco di New York, tipico rappresentante della politica corrotta) pretende la verità, conscio che solo la verità può aiutare a portare in porto il suo progetto. Garber si trova costretto a dire la verità per salvare la vita di un ostaggio, consapevole di auto-accusarsi e di andare incontro a guai giudiziari. Ryder lo ha capito e usa questo strumento per obbligare Garber a mettersi a nudo. Ora egli è assolutamente scoperto e Ryder può trattare con lui con un vantaggio.La lezione che se ne potrebbe trarre è quella secondo cui in una società dove trionfa l'illegalità spesso impunita, serve usare la legalità per stabilire rapporti affidabili. Esattamente il contrario di ciò che dovrebbe essere, dove cioè un sistema che si regge sulla legalità instaura rapporti che sconfinano nell'illecito (in politica, negli affari internazionali, nell'ordine pubblico) pur di confermare la bontà, la giustezza del sistema.

Su Tony Scott

E' il solito Tony Scott, capace di banalizzare storie che, in mano ad altri registi più capaci (vedi il suo fratellino Ridley), avrebbero potuto diventare importanti.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati