Espandi menu
cerca
Alice in Wonderland

Regia di Tim Burton vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Stuntman Miglio

Stuntman Miglio

Iscritto dal 28 marzo 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 126
  • Post -
  • Recensioni 1326
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Alice in Wonderland

di Stuntman Miglio
6 stelle

Adoro Tim Burton dai tempi di "Beetlejuice" e soprattutto di "Batman", quell' immaginario dark e delirante, tipico delle sue pellicole, mi accompagna da anni ed è in parte responsabile della mia spropositata passione per la settima arte. Tale adorazione è diventata poi vera e propria idolatria dopo "Ed Wood" e "Sleepy Hollow" e continua ancora oggi dopo i più recenti "Big Fish" e "Sweeney Todd". L' originalità e la sensibilità unica di questo cineasta mi stregano puntualmente facendo leva su componenti emotive che, spesso, ignoro addirittura di possedere ed è anche per questo che avevo il timore di affrontare la visione di questo suo "Alice in Wonderland". Timore perchè al momento diffido di tutto ciò che viene accompagnato dalla sigla "3D", timore perchè il soggetto è fin troppo congeniale all' estro visivo del regista, timore perchè in fin dei conti si tratta pur sempre di una produzione Disney. Ho forse paranoiato per nulla ? No, non credo. Di fatto, a visione ultimata, la sensazione che più si fa largo nella mia mente è quella di aver assistito ad un adattamento frenato, trattentuo, viziato da un insopportabile olezzo di compromesso. Sì, Burton dirige con maestria e ancora una volta è in grado di catapultarci letteralmente in un mondo fantastico che ammalia e travolge ma si limita semplicemente a dare forma, sostanza e colore ad un mondo che, sotto sotto, già tutti si conosceva dalle pagine dei romanzi di Carroll. Belle scelte cromatiche, discreti effetti speciali, un buon cast (soprattutto al femminile con la sicurezza Bonham Carter e la sorprendente Hathaway; Depp inficia l' intera performance con quell' idiozia della deliranza finale) e l' immancabile colonna sonora del fidato Elfman (Gesù, qualcuno tolga Avril Lavigne dai titoli di coda) rendono la pellicola un prodotto anche al di sopra della media ma già il fatto di parlare di "prodotto", in presenza di un artista come Burton, è sintomo di regressione.    

Su Tim Burton

Fa esattamente quello che ci si aspetta ma con sospetta moderazione.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati