La recensione su Fast & Furious. Solo parti originali

di supadany

6 stelle

VOTO : 6,5.

Tamarrata all’ennesima potenza, d’altronde, per motivare la continuità di un’idea già più che conclusa dopo i primi due episodi (va bene, lo so, la motivazione è solo che incassa parecchio), bisogna continuare a lavorare sull’accumulo di situazioni già viste, cercando di renderle ancora più roboanti.

Così pronti via, si parte col botto, con un super inseguimento tanto improbabile, quanto spettacolare, d’altronde questo è il marchio di fabbrica.

Da lì si dipana una storia ricca di cose già viste (anche se il confronto tra Walker e Diesel funziona, pur nei limiti di un tratteggio superficiale e di una storia campata in aria), amalgamate alla bene e meglio; non manca un po’ di (stucchevole) sentimentalismo, il tutto mescolato per coprire i gusti di un pubblico variegato.

Ma in fondo, quello che conta, il binomio belle donne e motori, continua a funzionare più che bene e, seppur i difetti non manchino, devo dire che è spettacolare quanto basta per non pensarci su troppo, tanto più che questo è l’unico obiettivo realmente perseguibile dal film.

Per questo direi che ha fatto sostanzialmente centro.

Il resto, un po’ scarsino, però non consente di considerarlo niente più di una divertente macchina da soldi da vedere rigorosamente a cervello spento.

Chi si approccia cercando solo questo dovrebbe uscirne almeno illeso (se non proprio contento) per gli altri c’è poco da salvare.

Su Justin Lin

VOTO : 6,5.
Tanto "sano" casino, storia ai limiti della decenza.
Forse più fortunato che bravo, comunque un bel passo avanti rispetto al precedente.

Su Vin Diesel

VOTO : 6,5.
Tamarro, maschera imperturbabile dall'inizio alla fine, quindi va benissimo per un film così.
Certo mi piacerebbe vederlo in qualche film in più invece sembra dovremo attendere il quinto film di questo serial ed il nuovo Riddick.
Un pò di coraggio e voglia, please.

Su Paul Walker

VOTO : 6+.
Spalla adeguata, certo il suo personaggio, per certi versi, non si può vedere, il massimo dello stereotipo (con almeno un paio di battute agghiaccianti, tipo "io credo nella legge").